Il capo che indossiamo ogni giorno è solo l’ultimo anello di una supply chain, o catena di approvvigionamento, che include tutti i processi, le operazioni e le risorse che sono coinvolti nella creazione e nella distribuzione di un articolo di moda e che va dal reperimento delle materie prime fino alla consegna al cliente finale, per l’appunto noi.
La gestione di una supply chain è abbastanza costosa e ogni fase di questa catena deve essere perfettamente strutturata e connessa e da questo dipende anche la sua efficienza. Ottimizzare questa linea è una necessità strategica e aziendale, specialmente in un settore, come quello della moda, in cui è importante essere assolutamente flessibili, per poter corrispondere alle mutevoli tendenze del mercato e garantire che i prodotti arrivino ai negozi in tempi brevi, rispondendo rapidamente alle variazioni nella domanda dei consumatori.
L’innovazione digitale rappresentata da soluzioni quali l’edge computing sta avviando una vera e propria rivoluzione nel settore del fashion ed è una risposta alla necessità presentata.
Criticità nella supply chain del fashion
Come anticipato la supply chain è una catena composta da più nodi: approvvigionamento delle materie prime, produzione, logistica, magazzino, gestione delle scorte, trasporto e distribuzione. Ciascuna fase ha criticità specifiche e complesse. Prendiamo, ad esempio, lo step della produzione e i ritardi che possono influenzare negativamente la capacità di rispondere alla domanda dei consumatori. Questa criticità è quasi sempre legata ad un esaurimento delle materie prime o una cattiva gestione delle risorse. Nel mondo del fashion e della moda la tempistica è fondamentale, perché le collezioni devono essere immesse sul mercato a intervalli sempre più brevi, e anche un piccolo ritardo può avere impatti notevoli sull’intero ciclo produttivo. La perdita di tempestività può compromettere seriamente la competitività di un brand e il rapporto con i clienti.
Un altro problema centrale riguarda l’inefficienza logistica che può accadere per via dei fornitori spesso dislocati in parti diverse del mondo. Anche questo è fonte di ritardo o rallentamento della produzione. Senza contare poi il fatto che non sempre si hanno strumenti adeguati per monitorare la tracciabilità dei materiali, o la gestione dei trasporti e il coordinamento tra le varie fasi della produzione. Il problema diventa ancora più complesso e accentuato se consideriamo il fatto che molte sono collezioni fast, dove i cicli produttivi devono adattarsi a ritmi frenetici, senza sacrificare la qualità.
La difficoltà nel monitorare in tempo reale la domanda e l’offerta di materiali rappresenta un’altra criticità per una industria che sempre più si trova ad affrontare una crescente incertezza nella previsione della domanda. La moda cambia rapidamente, perché cambiano i gusti, le aspettative e le tendenze in fatto di stile da parte dei consumatori.
Ma se non si ha una visione chiara e immediata della disponibilità dei materiali e della domanda attuale, le aziende rischiano di sovraordinare e sovraprodurre, o sottostimare le quantità necessarie, con conseguenti di sprechi di risorse e scarti o perdite di opportunità di vendita.
L’impatto dell’edge computing sulla supply chain della moda
Quanto possono essere ridotte queste criticità se le aziende di moda dovessero integrare nella propria supply chain tecnologie 4.0? La risposta è non solo immediata, ma non lascia spazio a dubbi. L’integrazione di Edge computing non solo migliora l’efficienza operativa, ma consente anche una gestione più intelligente delle risorse e una maggiore flessibilità.
E vediamo perché. In prima istanza questa tecnologia permette di elaborare i dati vicino alla fonte, come nei magazzini, nei punti vendita o nei centri di produzione, cosa che permette un monitoraggio in tempo reale, offrendo una istantanea sulle operazioni. Grazie ai sensori intelligenti e ai dispositivi IoT dislocati nei diversi punti della catena di approvvigionamento, le informazioni vengono raccolte ed elaborate, senza la necessità di dislocarle in un cloud. L’edge computing quindi riduce significativamente la latenza, cioè il tempo che i dati impiegano per essere elaborati e restituiti. Così ad esempio, nei magazzini è possibile in maniera rapidissima e senza alcun intervento umano visionare una intera collezione e stimare i livelli delle scorte per procedere ad eventuali riordini o sollecitare particolari strategie di marketing per esaurire le eccedenze. Una diretta conseguenza? Beh, certamente un miglioramento nella previsione della domanda, nella riduzione degli sprechi e nell’ottimizzazione dei tempi di consegna. Impiegare questa tecnologia vuol dire, in una sola parola, migliorare l’efficienza produttiva: produrre solo ciò che è strettamente necessario, migliorando al contempo la sostenibilità ambientale dell’industria. Ma l’edge computing non è semplicemente un aggiornamento tecnologico, ma rappresenta un cambiamento paradigmatico nel modo in cui vengono gestiti i dati e le risorse. A differenza del cloud computing, che richiede che i dati vengano trasferiti a server remoti per l’elaborazione, l’Edge computing gestisce tutto localmente, e risiede proprio qui la sua forza, migliorando la velocità di elaborazione e la reattività, ma riducendo anche il rischio di congestione della rete e di interruzioni che potrebbero impattare negativamente sulla industria della moda. Un monitoraggio continuo della supply chain permette una capacità di reagire alle contingenze e ai problemi in modalità praticamente istantanea e questo fa di tale soluzione una risorsa insostituibile. Una tale integrazione si percepisce anche in un miglioramento dei margini di profitto di un’azienda della moda, e nell’incremento della soddisfazione del cliente. Con una supply chain più reattiva e una maggiore capacità di rispondere rapidamente alle richieste del mercato, l’azienda riduce i tempi di consegna, migliora la disponibilità dei prodotti e offre un servizio clienti più efficiente. La capacità di soddisfare rapidamente le esigenze dei consumatori porta inevitabilmente ad un aumento della fedeltà al marchio e, di conseguenza, a un miglioramento delle vendite complessive.
Il futuro della moda con l’edge computing
Ma fino a che punto questa tecnologia potrà essere adottata su larga scala? Per rispondere a questa domanda è necessario che le aziende del settore possano valutare attentamente l’investimento, ma i benefici a lungo termine saranno decisamente superiori.
È chiaro che questo rappresenta una soluzione rivoluzionaria per il settore moda, soprattutto considerato che le tecnologie tradizionali di gestione della supply chain non possono garantire i medesimi risultati.
Va fatta inoltre una ulteriore valutazione, ovvero che oltre all’ottimizzazione operativa, l’edge computing offre un contributo significativo anche alla sostenibilità, grazie a una gestione più precisa delle risorse, contribuendo a un ciclo produttivo più green e responsabile.
Una cosa è certa: le aziende che vorranno diventare più competitive dovranno seriamente pensare all’implementazione dell’edge computing, avvalendosi di un partner tecnologico affidabile. In tal senso Moxa Distry Shop rappresenta la prima scelta, grazie agli switch industriali e alle soluzioni di connettività edge ad alte prestazioni, oltre alle infrastrutture necessarie per sostenere una rete stabile e affidabile, essenziale per l’implementazione di tecnologie IoT avanzate e per il monitoraggio in tempo reale dei parametri operativi. Le aziende che integreranno tali tecnologie nelle loro operazioni vedranno un netto miglioramento e tutte quelle che si doteranno delle soluzioni a marchio MOXA, distribuite proprio da Moxa Distry Shop, potranno contare su di un vantaggio competitivo cruciale in un mercato sempre più globalizzato e orientato al futuro.
Detto questo, è possibile pensare che nel futuro della moda probabilmente l’adozione dell’edge computing massiva ci sarà, è solo questione di tempo. Ma avverrà e probabilmente pure prima del previsto.