La vita media delle persone oggi si è decisamente allungata e con essa anche uno slittamento di alcune condizioni, come le malattie, che sono diventate croniche. Quella della gestione delle malattie croniche è una delle criticità più rilevanti nel contesto sanitario contemporaneo, che ha visto un aumento di casi relativi a: patologie cardiovascolari, diabete, malattie e malattie a carico dell’apparato respiratorio.
Molte di queste condizioni non sono gestibili da casa e, in caso affermativo, richiedono comunque un ingente impegno da parte di personale non sempre preparato a fronteggiare le richieste mediche di tali problematiche, come possono essere in prima linea i familiari del paziente.
Anche la gestione ospedaliera non è comunque auspicabile o fattibile nel caso di una patologia cronicizzata, perché implicherebbe uno stallo della struttura sanitaria su pazienti che per la maggior parte dei casi hanno condizioni di salute stabili e toglierebbero piuttosto possibilità di cure ad altri più gravi o comunque bisognosi di assistenza urgente.
Ma come è possibile ottimizzare l’assistenza a pazienti che richiedono cure continue, spesso a lungo termine? Una strada interessante da percorrere la offrono le tecnologie avanzate che con l’impiego di soluzioni per la connettività IoT e l’uso dei Big Data stanno aprendo nuove possibilità in questo campo, consentendo un monitoraggio continuo e in tempo reale delle condizioni di salute del paziente, riducendo la necessità di visite frequenti e migliorando la scelta e quindi l’efficacia delle terapie.
Vediamo allora più nel dettaglio quali possono essere le malattie croniche da gestire e come il 4.0 oggi si conferma la scelta migliore.
Quali sono le malattie croniche più critiche per la sanità?
Con la definizione di malattie croniche si indicano tutte quelle patologie che, dopo la loro insorgenza, non guariscono facilmente e piuttosto richiedono una gestione continua, in quanto tendono a “stabilizzarsi” e ad essere gestite con l’impiego di terapie farmacologiche e controlli di routine. Infarto del miocardio, ipertensione arteriosa, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, e alcune forme di cancro, rientrano in questa categoria e hanno un impatto profondo sia sul paziente e sia sulle risorse sanitarie, poiché implicano la necessità di cure prolungate e costanti, con monitoraggi frequenti e terapie personalizzate.
Partiamo dal diabete: si tratta di una patologia metabolica caratterizzata da livelli elevati di glucosio nel sangue a causa di una produzione insufficiente di insulina (diabete di tipo 1) o di una resistenza all’insulina (diabete di tipo 2). Questa malattia cronica può portare a complicanze gravi, come neuropatie, nefropatie e retinopatie, che peggiorano la qualità della vita dei pazienti e richiedono trattamenti specifici e monitoraggi quotidiani dei livelli glicemici. Inoltre, il diabete è spesso associato a obesità e sedentarietà, fattori di rischio che richiedono ulteriori interventi preventivi e terapeutici. Non di meno le malattie cardiovascolari incidono parecchio sulla qualità di vita, poiché insufficienza cardiaca e malattie coronariche sono tra le principali cause di mortalità e morbilità a livello mondiale. L’ipertensione, ad esempio, è una patologia killer silenziosa, perché senza alcun preavviso può portare ad un ictus fatale, come anche al temutissimo infarto del miocardio e all’insufficienza renale se non adeguatamente gestita.
Analogamente, la BPCO (bronco-pneumopatia cronica ostruttiva) rappresenta un’ulteriore sfida nella gestione delle malattie respiratorie croniche. Questa patologia polmonare progressiva, spesso associata al fumo e all’esposizione a sostanze inquinanti, compromette gravemente la funzionalità polmonare e richiede l’uso continuo di farmaci broncodilatatori e ossigenoterapia, oltre a frequenti ricoveri ospedalieri, aumentando così il carico economico per il sistema sanitario.
Anche molte forme di neoplasie richiedono un approccio a lungo termine, con cicli di chemioterapia, radioterapia e terapie mirate che possono prolungarsi per anni. Alcune leucemie e linfomi ne sono proprio un esempio.
Non solo gli ospedali e le strutture sanitarie pubbliche o private, ma anche la gestione domiciliare delle patologie croniche rappresenta una profonda criticità, e se da un lato tenere i malati a casa riduce le richieste di ricovero, dall’altra piega l’organizzazione familiare per garantire una certa autonomia e qualità di vita del paziente. Spesso manca anche un’adeguata formazione nei confronti dei caregiver relativamente al monitoraggio dei parametri vitali in modo continuo e preciso a garantire la sicurezza del malato.
La gestione e il monitoraggio di queste patologie sono motivi per i quali diventa imperativo trovare soluzioni alternative, anche perché il peso economico delle condizioni croniche è schiacciante: si stima che la gestione di queste condizioni rappresenti una delle voci di spesa più consistenti per i sistemi sanitari di tutto il mondo come anche per le famiglie coinvolte.
Per questo dunque l’uso di tecnologie di monitoraggio remoto e l’integrazione di dispositivi medici connessi in grado di trasmettere dati clinici in tempo reale agli operatori sanitari gioca un ruolo cardine che non resta confinato nella sola gestione sanitaria, ma diventa volano per garantire ai pazienti cure riabilitative, mantenimento della produttività ospedaliera e del paziente e gestione delle eventuali complicanze.
Big Data e connettività IoT: cosa sono?
Quando parliamo di Big Data facciamo riferimento a dati di grandi dimensioni provenienti da diverse fonti, complessi e difficili da gestire con strumenti tradizionali, e che rappresentano un patrimonio importante per le analisi e l’intercettazione di trend.
In ambito sanitario, ad esempio, questi dati riguardano una serie di informazioni sui parametri vitali ad esempio, come livelli pressori del sangue, o di saturazione dell’ossigeno, e consentono la gestione efficiente di informazioni cliniche, permettendo diagnosi più rapide e precise, in funzione anche di bisogni sanitari futuri. Tramite soluzioni di dispositivi interconnessi che comunicano tra loro tramite internet, l’IoT, è possibile raccogliere e scambiare dati in tempo reale. Il personale medico in questo modo potrà sempre restare informato sullo stato di salute del malato, anche quando il paziente si trovi in casa, intervenendo con puntualità qualora riscontrasse dati anomali sui parametri vitali.
La combinazione integrata di IoT con i Big Data permette una sorveglianza sanitaria continua, facilitando un approccio proattivo alla cura delle malattie di lunga durata. Prendiamo come esempio il diabete: il monitoraggio continuo e costante dei livelli di zuccheri nel sangue permette di visionare, analizzare e interpretare queste informazioni una volta che le stesse giungono ad un database. Qui, attraverso l’analisi dei Big Data, è possibile ricevere suggerimenti e aggiustamenti terapeutici basati su modelli predittivi e insight significativi. Questo processo non solo migliora il monitoraggio, ma ottimizza anche le cure, facilitando la personalizzazione delle terapie. Questo medesimo ragionamento funziona per altre patologie croniche, come quelle a carico dell’apparato circolatorio. Anche lo stesso medico di famiglia può beneficiare di un sistema connesso per ricevere e analizzare dati sullo stato di salute cardiaco del suo assistito e saper gestire il paziente con scelte consapevoli e informate, per garantire la stabilità della malattie e prevenire emergenze.
In questo modo, l’IoT non solo facilita la raccolta di informazioni, ma, combinato con i Big Data, trasforma la medicina reattiva in medicina proattiva, prevenendo complicazioni attraverso l’intervento tempestivo.
Le piattaforme cloud giocano un ruolo cruciale in tutto questo sistema, offrendo lo spazio necessario per archiviare, elaborare e analizzare i dati in modo sicuro ed efficiente, permettendo accessibilità e facilità d’uso delle informazioni in tempo reale e per tutti i soggetti coinvolti.
Questo approccio decentralizzato garantisce anche una maggiore flessibilità e scalabilità, consentendo di gestire volumi di dati sempre più crescenti senza sacrificare l’efficienza.
Non è sorprendente come la tecnologia possa venire asservita alla scienza fino a prevenire persino complicanze gravi?
Vantaggi della connettività IoT e dei Big Data nella gestione delle malattie croniche
Da quanto esplorato fino a qui è evidente un grande vantaggio: quello dell’ottimizzazione delle terapie attraverso il monitoraggio e l’analisi dei parametri vitali dei pazienti, e che consentono ai medici di personalizzare il percorso di cura. Ad esempio, un paziente diabetico può utilizzare un dispositivo connesso per monitorare costantemente i livelli di glucosio e ricevere suggerimenti specifici per regolare l’insulina in base a modelli predittivi elaborati dai Big Data. Questo approccio non solo ottimizza il dosaggio delle terapie, ma migliora significativamente la gestione autonoma del paziente, riducendo la necessità di consultazioni frequenti.
Come abbiamo avuto modo di anticipare, queste tecnologie sono pure in grado di funzionare in termini predittivi, scongiurando l’insorgenza di situazioni d’emergenza critiche o irrimediabili, concedendo quindi la possibilità di operare e intervenire in maniera proattiva.
Questo non solo salva vite, ma riduce drasticamente i costi legati alle ospedalizzazioni d’emergenza.
Un altro aspetto fondamentale è il miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Grazie alla connettività IoT, i pazienti non sono più limitati alle visite mediche in ospedale. Possono continuare a condurre una vita normale, monitorando la loro condizione a distanza, con un intervento medico solo e se quando necessario. Questo riduce il peso psicologico della malattia cronica, promuovendo una maggiore indipendenza. Ad esempio, un paziente con BPCO può monitorare la saturazione dell’ossigeno con un dispositivo connesso, ricevendo avvisi su quando usare il ventilatore o quando contattare il medico, migliorando così la gestione quotidiana della sua condizione.
Analizzando grandi quantità di dati clinici, storici e personali, i medici inoltre possono identificare tendenze, correlazioni e fattori di rischio che sfuggirebbero all’analisi tradizionale e definire diagnosi cliniche più accurate, con un adeguato e puntuale piano terapeutico.
Tutto questo diventa uno snellimento delle condizioni e della logistica sanitarie, perché la “gestione a distanza” del paziente evita l’affollamento della struttura sanitaria e scongiura un lavoro abnorme da parte del personale sanitario, con un conseguente sgravio anche economico dell’intero entourage medici pazienti ed una maggiore efficienza dei sistemi sanitari, che possono così destinare risorse ad altre aree critiche.
Moxa Distry Shop come partner tecnologico
In un contesto sanitario in così rapida evoluzione, resta chiaro che le infrastrutture tecnologiche a supporto di questa trasformazione devono garantire affidabilità, sicurezza e connettività continua, per una trasmissione dei dati senza interruzioni. Ma come assicurare una rete efficiente in ambienti critici come quelli sanitari, dove ogni secondo può diventare prezioso e fare la differenza? In questi casi il potersi avvalere di un partner tecnologico è la soluzione e noi di Moxa Distry Shop, grazie a soluzioni di connettività industriale edge e infrastrutture di rete industriali a marchio MOXA, siamo leader mercato.
Il monitoraggio in tempo reale, reso possibile da una rete robusta, consente di raccogliere infatti i dati clinici in modo continuo e accurato, riducendo i tempi di risposta e migliorando la qualità delle diagnosi e delle cure. I controller I/O, i gateway di protocollo e IoT e gli switch industriali permettono di connettere dispositivi medici e sistemi di gestione delle informazioni, garantendo una gestione ottimizzata dei flussi di dati, migliorando la qualità delle cure.
Le nostre soluzioni permettono inoltre l’integrazione scalabile con sistemi esistenti, fornendo la flessibilità necessaria per adattarsi a future innovazioni tecnologiche. Il nostro supporto al Cliente non si esaurisce qui, ma continua con l’assistenza tecnica e il supporto offerti dalla certificazione Moxa assicurando una continuità operativa ottimale, minimizzando i rischi di interruzioni e downtime, elementi cruciali per l’efficacia della sanità moderna.