Ormai l’accelerazione digitale che ci circonda è talmente assodata da non permetterci più di notare quei piccoli scatti in avanti che la contraddistinguono e che permettono al progresso tecnologico di impregnare di sé ogni ambito della nostra quotidianità. In questo paradigna così rivoluzionario assistiamo (e per fortuna aggiungiamo) all’emergere di un nuovo modello di lavanderia industriale 4.0, la smart laundry: non solo semplice passaggio evolutivo, ma trasformazione radicale che rappresenta un punto di svolta importante, per garantire al settore competitività e sostenibilità.
Dopo soprattutto contingenze storico politiche quali la pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina-Russia e l’aumento dei costi delle energie, connettere macchinari, automatizzare processi e ottimizzare flussi di lavoro sono diventate azioni indispensabili, dove ha trovato terreno fortemente fertile, e auspicabile, l’Intelligenza Artificiale.
Non stiamo parlando solo di pura automazione, ma piuttosto di sofisticati strumenti per l’analisi avanzata dei dati, per la manutenzione predittiva e per la personalizzazione del servizio, rendendo il sistema più economico, efficiente, altamente adattabile e reattivo.
Le expertise analitiche delle moderne soluzioni IA, gestendo enormi quantità di dati e convertendoli in informazioni utili, permettono e favoriscono il processo decisionale, così da sfruttare le informazioni come elementi in grado di anticipare problemi delle lavanderie industriali prima ancora che si verifichino concretamente, ottimizzando le risorse (soprattutto quelle energetiche e idriche) e fornendo un servizio superiore e un nuovo livello di eccellenza operativa.
La trasformazione digitale: ecco da dove partire
La digitalizzazione è diventata un imperativo categorico e oggi come oggi la questione non è più se intraprendere o meno la trasformazione digitale, ma come farlo e come farlo nel modo più efficace e scalabile. Partiamo come uno sguardo alle attuali tecnologie e parliamo, ovviamente, di Intelligenza Artificiale (IA), Internet delle Cose (IoT), Blockchain, Machine Learning e Realtà Aumentata. Ognuna di queste tecnologie offre un set di funzionalità specifiche, che possono risolvere problemi aziendali diversi: dall’automazione dei processi alla gestione delle informazioni, dalla sicurezza dei dati all’ottimizzazione della catena di fornitura.
Ma come poter integrare queste tecnologie al settore delle lavanderie industriali in una direzione orientata agli obiettivi di business?
Lungi dal pensare in chiave totalmente entusiastica, la trasformazione digitale va affrontata analizzando attentamente tutti gli aspetti dell’operatività industriale, così da permettere di identificare i gap operativi e di competenza e, soprattutto, allineare la trasformazione ai KPI aziendali. Partire dalla roadmap digitale diventa quindi una fase imprescindibile, dove indicare precisamente le fasi di implementazione, i costi, le milestones e i criteri di successo, anche attraverso la più “classica” ma dettagliata analisi SWOT di partenza, congiuntamente all’identificazione delle esigenze degli stakeholder e alla comprensione del ROI. In questa maniera si stabilisce un quadro di partenza all’interno del quale poter prendere decisioni informate e strategiche.
Qualsiasi investimento in tecnologia deve necessariamente partire da qui!
Puntare ad allineare l’innovazione tecnologica con gli obiettivi di business a lungo termine assolutamente sì, ma per farlo resta fondamentale anche la scelta delle giuste partnership tecnologiche. Senza questi punti di partenza si rischiano solo problemi di investimenti eccessivamente costosi e gap critici nella brand equity.
Che cosa significa precisamente il termine “Smart Laundry”?
In termini semplici una smart laundry è una lavanderia industriale “intelligente”, che utilizza cioè tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things, il Machine Learning e la Data Analytics per ottimizzare e automatizzare i propri processi operativi.
Dobbiamo però fare una doverosa precisazione: questa definizione rischia di “galleggiare” in superficie di un concetto molto più complesso e multidimensionale, perché quando si definisce “smart” una lavanderia industriale, si fa riferimento non ad un upgrade tecnologico fine a se stesso, ma ad un vero e proprio conglomerato tecnologico, integrato in un ecosistema, dove ogni elemento, dai sensori intelligenti IoT ai sistemi di gestione dei dati, dai software di analisi predittiva alle interfacce utente, lavora in sinergia per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e aumentare la sostenibilità.
Facciamo un esempio, per fare chiarezza e pensiamo ai benefici derivabili dai sensori avanzati che possono monitorare vari parametri come la temperatura, l’umidità e i livelli di saponi e detergenti, la quantità e la qualità dell’acqua, fino all’ottimizzazione dei percorsi di trasporto interni e della gestione del magazzino, inviando dati in tempo reale a un sistema di gestione centralizzato.
Qui, in questo “cervello centrale” algoritmi di IA e modelli di Machine Learning analizzano i dati raccolti, per fare previsioni precise sulle esigenze di operatività e manutenzione, al fine di ottimizzare l’uso di risorse e persino adattare i processi in tempo reale a circostanze impreviste.
A questo si aggiunge l’uso strategico del data analytics, che può fornire intuizioni preziose sul comportamento dei clienti, sulle tendenze del mercato e sulle performance operative, coadiuvando la direzione nella scelta di piani strategici da intraprendere e sui tempi necessari per allineare gli obiettivi.
Ma forse uno dei contributi più rivoluzionari e importanti dell’IA nel contesto delle lavanderie industriali è nella manutenzione predittiva. Tradizionalmente la manutenzione degli apparecchi industriali è sempre stata effettuata seguendo programmi fissi o in risposta a guasti generati sul momento. L’applicazione di modelli mutuati dall’IA, tuttavia, permette un approccio molto più proattivo, grazie all’esame di dati storici e di valori numerici “in real time” è possibile prevedere, con accuratezza, quando un macchinario possa andare in avaria o richiedere comunque un intervento tecnico, evitando in questa maniera il blocco della linea produttiva, gettando per altro le basi per un futuro più innovativo e sostenibile nel settore.
Roadmap per la trasformazione
Se abbiamo visto sino a qui l’importanza della trasformazione digitale e delle crescenti aspettative del settore delle lavanderie industriali, però è adesso importante capire come, nel concreto, sia possibile tracciare una roadmap per la trasformazione, cioè, come anticipato, quella pianificazione accurata che consenta di stabilire esattamente quale implementazione tecnologica affrontare e come per assicurare che gli obiettivi siano raggiunti in modo efficace. Vediamo, quindi, come tracciare una roadmap per una trasformazione digitale suddivisa in tre fasi fondamentali: pianificazione, implementazione e monitoraggio.
La fase della pianificazione
Il primo passo da compiere in qualsiasi processo di pianificazione è svolgere una accurata analisi approfondita del contesto aziendale, cosa che implica la valutazione delle competenze interne, delle infrastrutture esistenti e del posizionamento di mercato. Esaminando questi aspetti è infatti molto probabile poter rintracciare le aree critiche che necessitano di innovazione tecnologica. Ma solo definendo gli obiettivi che è possibile avere una visione chiara. Importante è che tali obiettivi siano, ovviamente SMART, ovverosia specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati, collegati ai driver di business per la redditività, il miglioramento dell’efficienza operativa o l’espansione in nuovi mercati.
La fase della implementazione
Una volta completata la fase della pianificazione, si passa alla fase successiva, quella cioè che porta all’implementazione delle tecnologie più adatte. Scegliere la giusta pila tecnologica è vitale e deve essere allineata non solo con gli obiettivi aziendali, ma anche con le competenze del personale. Che si tratti di soluzioni cloud-based per l’elaborazione dati o di piattaforme IA per l’analisi avanzata, la scelta deve essere fatta con un occhio alla scalabilità e alla compatibilità con gli asset esistenti.
Importante è che anche il team possa venir “allineato” alla tecnologia usata, anche attraverso una formazione mirata e un training adeguato a rendere la trasformazione naturale ed efficace.
La fase del monitoraggio
Questa è la fase che effettivamente chiude il cerchio. Non basta, infatti e semplicemente, implementare nuove soluzioni e sperare che funzionino; è fondamentale disporre di metriche e KPI chiari e misurabili, per valutare l’efficacia delle iniziative. Questo va oltre la semplice analisi del ROI; si estende a metriche più sofisticate come il Tempo di Ritorno dell’Investimento (TROI), la Customer Lifetime Value (CLV) o il Net Promoter Score (NPS). Ma in un settore in continua evoluzione, quale per l’appunto quello tecnologico, è fondamentale anche monitorare un “feedback loop” di aggiornamento continuo: la roadmap per la trasformazione non potrà mai essere un percorso lineare e definito una volta per sempre, ma un ciclo continuo di miglioramento e adattamento.
Moxa Distry Shop: il partner affidabile per la trasformazione digitale delle lavanderie industriali
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