Oggi anche il cibo può venire acquistato online e sulle nostre tavole arrivano milioni di prodotti confezionati, provenienti da preparazioni pregresse, imballaggi, periodi di giacenza nei magazzini e infine trasporto e consegna.
Ma siamo sicuri della qualità del cibo che ingeriamo? In tutti questi passaggi della supply chain alimentare, infatti, si contano molti step e sono tanti gli elementi da dover considerare per far fronte alle ottimali condizioni di gestione del cibo.
Gli alimenti, infatti, molti dei quali trattati per non diventare deperibili, vanno incontro a possibili degenerazioni a causa di agenti patogeni responsabili di alta tossicità, se ingeriti con del cibo contaminato.
Dal canto loro i consumatori si sono sempre più “abituati” a consumare cibi provenienti da tutte le parti del mondo, abbattendo i confini geografici e quelli della eco sostenibilità alimentare.
Il confezionamento dei cibi, infatti, esula dalla produzione e consumazione di prodotti e alimenti così definiti a “KM zero” e che possano rientrare anche in una ben determinata stagionalità.
Ma quali sono in linea generale i maggiori problemi affrontati dall’industria alimentare e dal settore agricolo?
I problemi della supply chain alimentare
La grande sfida oggi per tutti i soggetti della filiera alimentare – produttori, distributori, fornitori di servizi logistici – è di consentire cibi in sicurezza e nelle condizioni ottimali, così da tutelare in primo luogo la salute dei consumatori.
La catena di approvvigionamento alimentare conta 6 diversi step:
- Approvvigionamento di materie prime
- Produzione
- Lavorazione e confezionamento
- Conservazione
- Distribuzione all’ingrosso
- Ridistribuzione al dettaglio per i consumatori
In ciascuna di queste fasi è fondamentale mantenere condizioni ottimali della gestione del cibo.
Basta infatti un solo problema inerente ad uno degli step di questa supply chain, per creare responsabilità e gravi blocchi a tutta la filiera stessa.
Ma quali sono i principali problemi da affrontare in questa catena?
Problemi relativi alla mancanza di tracciabilità
La tracciabilità del cibo è un aspetto fondamentale della catena di approvvigionamento. Sapere da dove provengano i prodotti e gli ingredienti è un obbligo stabilito a livello legale e normativo. Conoscere tutte le fasi della catena con le relative tappe è di fondamentale importanza.
Ma non solo: oggi il consumatore è, infatti, ancora più sensibile e consapevole in fatto di sicurezza alimentare e si informa e documenta sull’origine degli alimenti per la sicurezza del loro consumo.
La mancata trasparenza impedisce anche la fiducia dei consumatori nel marchio e quindi anche la possibilità di immettere sul mercato lo stesso prodotto o addirittura i nuovi.
Problemi di sicurezza e qualità dei prodotti
L’obiettivo che tutti i componenti della filiera si pongono è in primis quello di produrre e distribuire prodotti alimentari di qualità e in maniera sicura.
La sicurezza e la qualità in ambito alimentare partono sicuramente dalla qualità delle materie prime implicate nella produzione.
Affinchè i cibi siano “sicuri e di qualità” è inoltre necessario avere dei laboratori di preparazione idonei, adeguati alle normative igieniche e di produzione.
L’imballaggio svolge a sua volta un ruolo cardine nel saper mantenere il prodotto con il giusto grado di sicurezza e in condizioni ottimali di conservazione. Bisogna scegliere i giusti packaging e le confezioni realizzate con materiali atossici e sicuri, che rispettino il prodotto, e anche l’ambiente. Confezioni non ottimali possono rendere addirittura tossici, i contenuti con contaminazioni batteriche e deterioramento per umidità o condizioni critiche di conservazione che pregiudicano la sicurezza del cibo confezionato.
Inoltre va scelto il giusto partner per la gestione della parte logistica, assicurando consegne corrette e puntuali.
Ma sicurezza e qualità non sono sempre parametri raggiungibili, perché influenzati da problemi quali:
- condizioni di stoccaggio e deposito non idonee;
- rallentamenti nel trasporto e relativi ritardi di consegna;
- sabotaggio industriale;
- condizioni meteorologiche avverse.
I cibi, freschi o confezionati, possono per questo andare incontro a deterioramento alimentare. Le aziende sono quindi obbligate per legge a richiamare il prodotto con costi parecchio esosi oltre a danni di immagine per il brand.
Problemi di comunicazione tra gli attori della filiera
Quando tra i vari soggetti operanti all’interno di una medesima filiera alimentare manca la comunicazione, quindi la trasmissione di informazioni importanti, si possono creare impatti negativi importanti che si ripercuotono sulla qualità e la sicurezza dei cibi, ma anche sul brand. Le perdite e gli sprechi di energie in generale e risorse sono a volte così ingenti, da dover bloccare l’azienda e costringerla ad attivare strategie di produzione e di marketing parecchio costose.
Molte aziende possono anche fallire per i costi esorbitanti di talune operazioni o dover rinunciare ad alcuni mercati per una comunicazione inefficiente e inadeguata tra le parti.
Altre aziende, pur non andando in rovina, devono comunque investire parecchio, per ripartire magari proprio da dove la filiera di produzione si era interrotta nella fornitura per mancanza di condivisione delle informazioni.
Problemi relativi ai costi della catena alimentare
Le catene alimentari di approvvigionamento, produzione e distribuzione devono affrontare parecchi costi:
- manodopera
- energia e carburante
- logistica e merci
- investimento in tecnologia
I costi delle catene alimentari variano anche in funzione alla tipologia della catena e alla grandezza della linea di produzione. Per questo motivo è necessario avere informazioni precise e puntuali sugli investimenti, cercando di ridurre al minimo l’errore umano nei calcoli.
Avere contezza dei numeri sottesi all’attività e delle cifre da investire rende più competitivi e meno vulnerabili rispetto alla concorrenza. Inoltre avere traccia e sapere bene considerare gli investimenti da fare permette alle aziende di bilanciare gli investimenti, migliorando magari alcuni aspetti quali l’introduzione di nuovi prodotti, l’investimento in pubblicità, le strategie di fidelizzazione al brand e così via.
Problemi di rilevamento e controllo inventario e magazzino
Parecchi sono i problemi relativi alla gestione di magazzino e inventario. Queste attività di controllo sono parecchie costose, se non fatte con regolarità e massima attenzione.
I cibi, per altro, soggetti a date di scadenza e a riordino devono essere sempre controllati, per evitare di mettere in commercio prodotti in eccesso, o oltre la data di scadenza, e non sicuri per il consumo alimentare o di rendere i negozi sforniti rispetto alle richieste del mercato.
Controllo di inventario e magazzino sono infatti attività fondamentali anche per ridurre gli sprechi, tutelando tra l’altro l’impatto e la pressione sull’ambiente.
In generale poter essere sempre più attenti e pronti a tutti i momenti della supply chain dell’industria alimentare, maggiore è la possibilità che vengano mantenuti alti i livelli di qualità e sicurezza dei cibi, con ricadute positive sul brand, sulla salute dell’azienda e sui volumi delle vendite e la crescita dei fatturati.
Le soluzioni IoT per l’industria alimentare
Affinché si possano migliorare e ottimizzare tutti i processi, l’utilizzo di soluzioni IoT e di Intelligenza Artificiale possono rivelarsi fondamentali nel ridurre i costi e nel massimizzare i profitti.
L’applicazione di sensori e dispositivi e la loro integrazione con sistemi intelligenti per il monitoraggio, il controllo, la raccolta e la condivisione di informazioni riguardo la qualità dei cibi possono risolvere praticamente tutti i problemi relativi alle varie fasi in cui si compone la supply chain alimentare, intervenendo a supporto delle risorse, e riducendo gli errori dell’attività umana.
L’utilizzo, ad esempio di “nasi elettronici” o imballaggi intelligenti, dotati di sensori, possono raccogliere dati preziosi sulla qualità del cibo, monitorando la quantità degli agenti patogeni, dei gas, della temperatura e dell’umidità. I dati raccolti, infatti, combinati con le tecnologie IoT, possono fornire dati e analisi per informazioni più precise, puntuali e senza perdita di valori rispetto a quelle registrate dalle tecnologie di ispezione tradizionali, più parziali e meno precise.
Non solo, ma sensori e dispositivi integrati a sistemi intelligenti e una rete di computer collegati sono un prezioso ausilio per il passaggio di una informazione condivisa e puntale tra tutti i soggetti della supply chain alimentare.
Questa architettura permette anche di effettuare importanti monitoraggi su inventario e magazzino, dando veloci informazioni sulle disponibilità di merci presenti e loro data di scadenze o riordino, evitando sprechi e senza lasciare scontenti i consumatori.
L’uso di dispositivi e tecnologie elettroniche che si sostituiscono all’uomo, dimezzano per altro i costi di gestione del personale, che può controllare i dati attraverso interfacce e dispositivi da remoto, senza dover essere necessariamente e fisicamente presenti nei magazzini o nei negozi fisici per inventario o riordino merce.
In questo modo, inoltre, non solo è possibile raccogliere dati sull’effettivo stato del cibo in termini di qualità e sicurezza, ma avere un patrimonio prezioso di dati, su cui poter fare analisi anche predittive in termini di logistica, stoccaggio o di riordino merci, individuando anche l’esatto anello della catena che risulta più debole o fallace.
Avvalersi di sistemi IoT significa dotare i dispositivi capaci di comunicare e produrre più informazioni real-time e quindi avere dati utili per prendere decisioni importanti e modificare processi.
Soluzioni con dispositivi e sensori che utilizzano diverse interfacce di comunicazione è,, ad esempio, la serie I/O remoti ioLogik E1200 di MOXA, che supporta i protocolli più utilizzati per raccogliere una varietà di dati I/O, permettendo di gestire un’ampia varietà di applicazioni.
I dati vengono quindi trasmessi attraverso reti wireless che ne rendono facile il trasferimento e il monitoraggio da parte di operatori e altre macchine dedicate al centro di controllo e funzionamento della linea di produzione. A queste soluzioni si aggiungono vere e proprie architetture di sistemi realizzati con cloud robusti, sensori intelligenti che permettono manutenzione predittiva e approccio on condition; data management & IIOT.
Grazie alle sopradette applicazioni intelligenti anche le aziende del settore alimentare possono raggiungere una produzione agile, che abbatte costi e tempi di produzione anche per quantità elevate e in condizioni di mercati in profondo cambiamento.
Noi di MOXA Distry Shop siamo rivenditori autorizzati dei prodotti MOXA, quali anche quelli della serie ioLogik E1200, gli smart ethernet che consentono il libero flusso di informazioni tra macchine e server di controllo, permettendo insieme con le altre soluzioni intelligenti MOXA, di svolgere un supporto completo alla supply chain alimentare, garantendo sempre un alto livello di qualità e sicurezza del prodotto alimentare, una catena più efficiente e un maggior numero di Clienti fidelizzati per le aziende del settore.