Avete mai riflettuto sulla quantità di dati e contenuti che la vostra azienda genera, condivide e immagazzina ogni giorno? Documentazioni tecniche, video dimostrativi e tutorial, case study, articoli, blog e persino contenuti di approfondimento sulle principali piattaforme Social. Per tutti questi casi si verifica spesso anche la raccolta di dati sensibili, come le email o i riferimenti personali e anagrafici, le connessioni IP degli utenti che depositano queste informazioni preziose in cambio dei vostri contenuti.
I content creator, le figure che sviluppano e producono per il vostro brand i contenuti, hanno dunque una responsabilità immensa nella richiesta, raccolta e gestione anche di tutti i dati, in un’era talmente digitale ed iperconnessa da complicare ancora di più le cose. Oggi, infatti, la cybersecurity non è più un’opzione, ma una necessità inderogabile, rendendo la protezione di tali dati non solo una questione di conformità, ma di sopravvivenza aziendale. Che ne sarebbe della vostra reputazione, se un hacker informatico rubasse i database aziendali dove risiedono le informazioni personali dei vostri clienti?
Vediamo allora quali possono essere le implicazioni di un attacco informatico per aziende come la vostra o che strategie si possono integrare per difendere il lavoro dei content creator aziendali e la vostra immagine.
Il contesto odierno della sicurezza informatica nel settore industriale
L’evoluzione delle tecnologie digitali a cui tutti siamo esposti e sottoposti, se da un lato offre opportunità senza precedenti per l’innovazione e la crescita, dall’altro espone le organizzazioni a rischi sempre più sofisticati e pervasivi. Sempre più ricorrenti sono infatti gli attacchi di phishing, la violazione dei dati, i malware, i ransomware e tante altre minacce cibernetiche che possono compromettere l’integrità operativa, la reputazione e la competitività con conseguenze a volte a lungo termine o anche irreversibili.
Le aziende oggi raccolgono, gestiscono, catalogano una miriade di dati che riguardano i propri clienti. Prendiamo ad esempio le banche e gli istituti finanziari, ma sicuramente non sono gli unici settori in cui la tutela dei dati sensibili impone una riflessione.
E così se l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale, i Big Data e la realtà aumentata e l’automazione avanzata hanno apportato indiscutibili benefici a livello dei processi produttivi o addirittura snellendo e migliorando l’intera linea aziendale, di contro hanno offerto il fianco allo spionaggio industriale sempre dietro l’angolo e così anche per la generazione di svariate azioni malevole con relative ricadute sulla pirateria informatica del dark web.
Alla luce di queste considerazioni è pregnante l’intervento di una strategia di cyber security in grado di fronteggiare le falle della rete e integrare anche politiche di sicurezza aziendale che partono anche dalla adeguata formazione dei dipendenti, affinché paradigmi di sicurezza siano rintracciabili a tutti i livelli organizzativi e diventino parte integrante della coscienza aziendale.
Rischi per la cybersecurity nel content creation industriale
All’interno delle industrie i content creator sono figure sempre più richieste e per di più indispensabili, specialmente in ambito digitale, dominio ormai collettivo. Sono infatti i creatori digitali che rappresentano quella linea di confine tra l’azienda e il suo pubblico, attraverso la produzione e divulgazione di contenuti vari. Le aziende devono necessariamente “polverizzarsi” per distribuirsi all’interno dei vari touchpoint digitali, che siano siti e-commerce o istituzionali, piuttosto che piattaforme dei social network, video dimostrativi o aziendali, o ancora contenuti promozionali non importa. Una cosa è certa: le aziende per sopravvivere nel mercato attuale devono divulgare le proprie conoscenze e informazioni raggiungendo quasi “uno ad uno” i propri pubblici di riferimento e per fare questo il ruolo dei creatori di contenuti diventa essenziale oltre che strategico, seppur rischioso. I rischi si allargano a macchia d’olio se consideriamo che le comunicazioni dei content creator non sono solo quelle “visibili” esternamente l’azienda, ma abbracciano anche le attività informative interne, tra dipendenti e tra i vari ruoli dell’azienda.
Tra le minacce più insidiose che le aziende devono affrontare c’è il furto di proprietà intellettuale, nel caso soprattutto di contenuti riguardanti brevetti e segreti industriali e in questo caso una attenzione massima deve vigilare sulla trasmissione di informazioni che servono ad “educare” il personale interno. In questo caso concetti tecnici e critici vanno “tradotti” in informazioni più accessibili e divulgati nell’intranet aziendale.
Durante questo passaggio possono involontariamente essere divulgati anche informazioni sensibili, dati e dettagli critici che, se cadono nelle mani sbagliate, si traducono in perdite finanziarie ingenti e minano la posizione dell’azienda nel mercato.
Talvolta queste “fughe di notizie” sono specchio di una negligenza professionale e della natura fallace degli esseri umani, ma quasi sempre sono il risultato di reti industriali non sicure e fragili, capaci di esporre a rischio dai dati personali dei dipendenti a dettagli sui processi produttivi, fino anche a informazioni relative ai clienti.
Quale fiducia potrebbero avere poi dipendenti e clienti verso un’azienda ( e dunque suoi sui content creator) che invece di proteggere ha esposto a rischio le informazioni personali?
La fiducia, una volta erosa, richiede tempo e sforzi significativi per essere ristabilita, e in alcuni casi, la frattura nella relazione tra azienda e pubblico può essere irreparabile.
L’importanza della cybersecurity per i content creator
Come abbiamo visto non è solo l’azienda a piangere le conseguenze di un attacco informatico, ma in prima linea è anche e soprattutto il content creator ad essere esposto al giudizio: ne va della sua stessa immagine professionale.
Per questo la figura del creatore di contenuti digitali, che lavora a stretto contatto con le reti aziendali e la comunicazione informatica, deve avere competenze tecniche e anche una certa “educazione” alla gestione dei dati, specie se sensibili. Il creatore di contenuti chiaramente è una persona con un background professionale indubbiamente creativo. Va da sé che per alcuni argomenti servono anche doti specifiche per “tradurre” in maniera semplice concetti astratti diversamente divulgabili.
Questo però va di pari passo con le sue competenze tecniche e informatiche oltre che in materia di privacy. I sistemi di sicurezza informatica, di cui il digital creator deve essere consapevole, chiaramente aiutano e non poco a tutelare e proteggere le informazioni all’interno del paesaggio digitale. Un digital content creator deve avere un’ottima formazione di base in materia di privacy e sicurezza e nonostante questo mantenere il proprio livello di conoscenza sempre al passo con i tempi. Questo si traduce in una formazione continua e costante, un aggiornamento incessante sulle normative vigenti e sulle strategie di sicurezza informatica più adeguate.
Il profilo si completa con la competenza tecnica e informatica: questa figura deve conoscere almeno le basi della cybersecurity e meglio ancora adottare strumenti e tecnologie avanzate che, se integrate con le reti aziendali, proteggono le comunicazioni e i passaggi delicati dei contenuti prodotti all’interno dei canali interni ed esterni l’azienda.
La stretta collaborazione con esperti in materia di sicurezza informatica completa il valore e il ruolo in modo efficace e sicuro. Tutto questo chiaramente, unito alle skills professionali originarie del creativo digitale, diviene un valore aggiunto, in grado di arricchire la sua proposta lavorativa, permettendo una collaborazione basata sulla fiducia e proattiva nell’edificare ecosistema digitale industriale più sicuro.
Lavorare in un ambiente sicuro, inoltre, vuol dire per l’azienda (lo ribadiamo) una migliore efficienza e ricchezza produttiva, scevre da qualsiasi interruzione causata da incidenti di sicurezza.
Strategie e soluzioni per la cybersecurity
La formazione continua e costante in fatto di sicurezza e rischi associati alla fuga di dati sensibili è indubbiamente una dei driver migliori per la prevenzione, ma non è il solo aspetto su cui aziende, dipendenti e creatori digitali devono fare affidamento.
Completano l’apparato della sicurezza la crittografia, l’autenticazione a più fattori, l’utilizzo di software di protezione e le piattaforme di gestione attraverso cui poter monitorare il transito delle informazioni, oltre a rilevare e rispondere prontamente in caso di sospetto o realizzazione di azioni malevole.
In questo contesto, è sempre utile affidarsi ad un partner di sicurezza informatica e connettività industriale competente e all’avanguardia, proprio come lo può essere Moxa Distry Shop, alleato impareggiabile per il settore industriale. La connettività industriale edge sicura e le infrastrutture di rete affidabili integrate con firewall industriali, VPN e segmentazione di rete, tra l’altro con marchio MOXA, assicurano la protezione dei dati critici e abilitano una comunicazione fluida e sicura all’interno degli ambienti industriali.