Quando si parla di food & beverage, sicuramente il pensiero va all’innovazione in cucina: chef pluristellati e creazioni di nouvelle cousine in grado di deliziare fino all’ultima papilla gustativa.
Ma l’innovazione non si limita alla semplice creazione di nuovi sapori o alla raffinazione delle tecniche culinarie, e avanza fino a accrescere l’esperienza complessiva dei frequentatori di bar, ristoranti e bistrot e di quella dei “semplici” consumatori quotidiani, quelli che, si devono orientare tra uno scaffale del supermercato e l’altro per completare l’offerta di cibi e bevande da presentare in tavola.
Ma chi è oggi il consumatore tipo? Il digitale ci ha indubbiamente spinto verso un modello di acquirente iperconnesso e digitalmente evoluto, in grado di fare ricerche e approfondire su più fonti online per la scelta dei migliori prodotti da inserire nella dieta personale. Questo è dunque un consumatore anche più esigente, attento alla qualità dei prodotti e perfino alla loro sostenibilità. Ma come interviene l’edge computing nell’accompagnare le aziende del settore agroalimentare e delle bevande? Come può rispondere alle esigenze e alle aspettative dei consumatori?
Edge Computing e Cloud Computing
Tra le tecnologie più interessanti e che permettono una loro ampia applicazione su diversi ambiti industriali, l’edge computing è sicuramente un testimone di tutto rispetto. La sua caratteristica principale risiede nella possibilità di analizzare i dati, avendone risposta, proprio in maniera contigua la fonte che li ha generati. Una grande svolta, se consideriamo che in questa maniera è possibile evitare la trasmissione di volumi ingenti di informazioni verso data center remoti o cloud per l’analisi, svincolando non solo la geografia dei dati, decentralizzandola, ma superando problemi legati, ad esempio, alla latenza e alla larghezza di banda. Si migliora così anche l’efficienza di contesti, ambiti e sovrastrutture che richiedono possibilmente tempi rapidissimi di risposta e, riducendo la trasmissione di dati sensibili, si migliora anche il versante della privacy e della sicurezza dati. I dati possono chiaramente volendo venire inviati a cloud computing centralizzati, soprattutto laddove è necessario centralizzare e condividere una informazione importante, ma l’impiego dell’edge garantisce comunque una loro pre-elaborazione per molti versi immediata e sicura.
Prendiamo, ad esempio, contesti in cui i dispositivi IoT raccolgono e generano una mole importante di dati che, in condizioni “classiche” o ordinarie determinerebbero un passaggio sulla rete tendente a diventare intermittente, rallentato e poco certo o sicuro e persino costoso. Un edge computing permette di “filtrare” i dati, snellendo le comunicazioni e concentrando solo le necessarie e le più rilevanti.
Si parla quindi di una architettura IT parecchio scalabile che non ha ovviamente la pretesa di sostituirsi al cloud computing, ma semmai di integrarlo consentendo la gestione dei dati in modalità più dinamica e fluida, componendo un ecosistema ibrido, ma puntuale e d efficace.
Come l’edge computing può migliorare il settore del food & beverage
Analizzando per un attimo tutta la filiera del settore food and beverage, è possibile notare tre tappe importanti: la produzione, la fornitura e l’interazione con il consumatore finale. L’adozione dell’edge computing può rappresentare un valore aggiunto per ciascuna di queste.
Consideriamo la fase della produzione, delicata come poche altre, e durante la quale si svolgono tutta una serie di specifiche attività che vanno dalla raccolta delle materie prime, fino alla loro lavorazione in prodotti finiti per il consumo.
Le macchine e gli operatori sono i protagonisti principali e tanto i primi quanto i secondi possono andare incontro a problematiche in grado di mandare anche in fermo l’intera linea di produzione. Basti pensare ad un guasto di un macchinario per l’imbottigliamento di bevande o insacchettamento di prodotti alimentari, come anche un errore umano nella gestione degli stessi impianti. In questo caso l’installazione di sensori IoT rappresentano un valido ausilio per la raccolta di informazioni relative ad eventuali anomalie di macchinari e produzioni, cosa che si traduce nella possibilità predittiva di intercettare futuri fermi e agevolare tempestive azioni in grado di riportare al funzionamento consueto i macchinari.
L’applicazione dell’edge computing non si ferma qui, ma prosegue fino anche alla catena di fornitura, permettendo di intervenire in maniera puntuale sulla tracciabilità dei prodotti guidandoli verso la consegna.
La capacità di elaborare i dati direttamente presso la fonte, permette di verificare momento per momento condizioni di conservazione e trasporto dei prodotti rispettando sicurezza alimentare, qualità e freschezza degli alimenti e delle bevande e tempi di consegna in linea con le aspettative dei consumatori. Anche in questo caso è possibile intervenire con la raccolta e l’analisi dei dati laddove sono direttamente generati, operando d’anticipo su eventuali incongruenze o anomalie di funzionamento dell’intera filiera.
E arriviamo all’ultimo anello della catena: il consumatore finale. L’edge computing si applica nei ristoranti, nei bar, nei bistrot, nei supermercati o laddove ci siano modalità di distribuzione alla consegna o d’asporto, offrendo un servizio assolutamente personalizzato secondo le specifiche necessità dei consumatori. La raccolta dei dati “in loco” permette di raccogliere informazioni circa i comportamenti d’acquisto, elaborando specifici modelli di preferenza, praticamente in tempo reale. Pensiamo a sistemi IoT integrati direttamente sugli scaffali dei supermercati, nei totem espositivi dei prodotti, o ai tavoli dei locali della ristorazione e che possono permettere di lasciare immediatamente un feedback. Queste informazioni analizzate possono affinare un servizio rendendolo ancora più in linea con le aspettative del target, come la possibilità in un secondo momento di ricevere consigli per gli acquisti personalizzati e inviati direttamente al proprio smartphone, speciali offerte e promozioni, menù personalizzati, contribuendo così a un continuo miglioramento dell’offerta e della brand reputation delle aziende del settore, e dell’esperienza complessiva del cliente.
Quali prospettive future per il food & beverage con l’edge computing
I sistemi edge computing permettono molte delle operazioni fino ad oggi di esclusiva pertinenza del cloud e dei data center in remoto, e proprio come quelli impone dei parametri di corretto utilizzo, soprattutto in tema di sicurezza dati, considerato come attraverso queste architetture transitano milioni e milioni di dati sensibili. Sono proprio questi nodi nelle estremità della rete che espongono le aziende a nuovi scenari per violazioni o attacchi informatici da parte di cybercriminali.
Per questo è necessario integrare:
- soluzioni di crittografia avanzata dei dati;
- protocolli di autenticazione robusti;
- una gestione rigorosa delle identità e degli accessi;
- l’adozione di modelli presi dall’intelligenza artificiale e il machine learning.
Avvalersi di un robusto sistema di protezione, tutela tanto le aziende quanto i consumatori finali dei prodotti di quelle.
Una attenzione va data anche ad una integrazione dell’edge computing con le infrastrutture IT esistenti nel settore food & beverage, questo si scontra spesso con i sistemi legacy che generalmente non supportano l’interoperabilità con certi tipi di tecnologie avanzate.
In questo caso è fondamentale anche il fatto di poter aggiornare le piattaforme tecnologiche, e dotarsi di interfacce e protocolli aperti e di strutture e soluzioni modulari, in grado di agevolare le interazioni e il dialogo tra diversi sistemi e dispositivi.
I progressi che riguardano l’evoluzione dell’IoT, lo sviluppo rapidissimo dell’AI, l’espansione del machine learning e l’incremento della connettività 5G ci fanno riflettere su quelli che saranno gli scenari tecnologici futuri, dove l’edge computing sarà sempre più protagonista nella decentralizzazione dell’analisi nel food & beverage, fino quasi a toccare vette ad oggi inimmaginabili come ristoranti in grado di riformulare i menù in base alle effettive scorte o seguendo le condizioni meteo assecondando scelte e mood dei clienti e delle giornate. E tutto questo possibilmente in tempo reale, assicurando che il settore non solo sopravviva ma prosperi nell’era digitale.
Quello che allora davvero conta è anche la possibilità di affidarsi ad un partner tecnologico che sia in grado di offrire non solo prodotti di qualità e soluzioni all’avanguardia, ma anche servizi di alto livello.
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