“Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande”, così enuncia questa massima dello scrittore Stefano Benni. E se “questo mare” fosse quello di un acquario che permette non solo a tante specie di pesci di convivere e condividere le acque, ma di farsi oggetto di attenzione da parte dei visitatori?
Gli acquari sono da sempre una immensa opportunità, infatti, per far conoscere e apprezzare le tantissime specie ittiche e la flora vegetale che popolano i nostri mari. Gli acquari contemporanei sono spesso grandi strutture pubbliche, che come tantissimi settori del nostro vivere quotidiano, non hanno resistito al fascino delle tecnologie avanzate per monitorare e gestire gli ecosistemi acquatici in modo efficiente.
La loro gestione intelligente ha notevolmente migliorato e semplificato la gestione, garantendo un ecosistema ottimale dell’habitat acquatico, ma di contro questa crescente dipendenza dalla tecnologia ha dovuto accendere maggiormente i riflettori su altre necessità impellenti, tra cui garantire la sicurezza informatica delle infrastrutture digitali utilizzate e la cui compromissione può determinare un fermo devastante per tutte le diverse specie marine ospitate. Oltre a rappresentare un danno imponente da un punto di vista economico e come patrimonio culturale da esso rappresentato.
L’innovazione tecnologica negli acquari
L’adozione di sistemi avanzati ha migliorato e non di poco la gestione degli acquari moderni, garantendo condizioni ottimali per la vita marina. Queste tecnologie non solo migliorano la qualità dell’ambiente acquatico, ma offrono anche strumenti indispensabili per la ricerca e la conservazione delle specie marine. Una delle applicazioni migliori è rappresentato dai sistemi di monitoraggio dell’acqua rappresentano una delle innovazioni più cruciali negli acquari moderni e si basano sull’utilizzo di sensori capaci di rilevare i parametri fondamentali: temperatura, pH, salinità, ossigeno e altri componenti chimici essenziali.
Il monitoraggio consente di avere sempre sotto controllo il polso della situazione e di intervenire tempestivamente in caso di anomalie, così da correggere il tiro e ripristinare le condizioni vitali.
Ma non solo, perché i dati raccolti tornano utili alla ricerca scientifica, permettendo di studiare variazioni in funzione di alcune variabili riscontrate nell’habitat dell’acquario e nelle specie contenute.
Un’altra applicazione della tecnologia 4.0 è il controllo digitalizzato da remoto dell’illuminazione. Grazie a sofisticati sistemi connessi è possibile replicare i cicli naturali di luce e buio che influenzano il comportamento, la crescita e la riproduzione delle specie marine, semplicemente “a distanza”, senza cioè che sia necessario l’intervento umano in loco.
Questi sistemi possono simulare l’alba, il tramonto e persino la luce lunare, migliorando il benessere degli abitanti dell’acquario e promuovendo processi naturali come la fotosintesi e la riproduzione.
L’utilizzo di una illuminazione a LED è inoltre più efficiente dal punto di vista energetico rispetto alle tradizionali lampade a incandescenza o fluorescenza, contribuendo a ridurre i costi operativi e l’impatto ambientale.
A questi si aggiungono i sistemi di alimentazione automatizzata, che possono essere programmati per distribuire cibo in quantità precise e a intervalli regolari, assicurando che tutti gli organismi ricevono una dieta equilibrata e adeguata alle loro esigenze.
Minacce alla sicurezza informatica negli acquari
L’aumento della digitalizzazione se da un canto ha migliorato l’ecosistema degli acquari, dall’altro lato emergono anche nuove vulnerabilità, quelle informatiche che possono compromettere seriamente la sicurezza delle strutture.
Tra le principali minacce informatiche gli attacchi di hacking sono tra i tentativi di effrazione più frequenti e deliberati da parte di individui o gruppi, con la volontà di ottenere accesso non autorizzato ai sistemi digitali attraverso dispositivi IoT connessi o nelle reti di comunicazione per infiltrarsi nei sistemi. Quasi sempre l’obiettivo è quello di rubare dati sensibili, o di danneggiare i sistemi. Appartengono alle frequenti minacce informatiche anche i malware e ransome, software dannosi, che vengono introitati nelle reti informatiche ad esempio attraverso le e-mail di phishing, download infetti o vulnerabilità di sicurezza e che innescano azioni dannose, come la raccolta di dati sensibili, la distruzione di file cruciali o il controllo remoto dei sistemi operativi, richiedendo talvolta anche un riscatto monetario, per poter sbloccare gli accessi ai sistemi compromessi. La tecnologia governa il monitoraggio dell’acqua, ad esempio, ed è essenziale per regolare le condizioni vitali e una manomissione dei dati sarebbe schiacciante, così come lo sarebbe la mancanza di controllo sulla regolazione delle luci e dei dispositivi di alimentazione automatizzata. Un’interferenza con questi sistemi può portare a malfunzionamenti, danni fisici alle attrezzature e interruzioni operative costose e complesse da risolvere.
Un attacco informatico non solo distrugge l’ecosistema producendo la morte delle specie protette, ma compromette anche la reputazione della struttura, soprattutto se vengono manipolati i dati sensibili. Gli acquari gestiscono infatti una grande quantità di informazioni, che includono dati di ricerca, record di salute degli animali e informazioni personali dei visitatori e del personale. Un immenso patrimonio che, se danneggiato, comporta tanti danni finanziari e di privacy.
Strategie di sicurezza informatica per gli acquari
La protezione dei sistemi informatici in un acquario richiede un approccio multidimensionale, cosa che si traduce all’atto pratico come la possibilità di avvalersi di misure preventive, aggiornamenti software costanti e continua formazione del personale. I software vanno infatti sempre aggiornati con le ultime patch di sicurezza, in caso contrario sono infatti statisticamente tra i motivi più ricorrenti di attacchi da parte degli hacker, che sfruttano le vulnerabilità nei sistemi operativi, nelle applicazioni e nei dispositivi di rete a cui accedere indisturbati.
L’implementazione di firewall robusti, funziona da barriera tra le reti interne sicure e le reti esterne non sicure, bloccando l’accesso non autorizzato e prevenendo potenziali attacchi informatici. L’utilizzo di software antivirus aggiornati è essenziale per rilevare e neutralizzare malware e altre minacce, consentendo controlli e analisi continue e costanti, così da rilevare e bloccare accessi indesiderati. Un altro elemento cruciale nella strategia di sicurezza informatica è l’implementazione di sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS), che monitorano il traffico di rete per identificare comportamenti anomali o potenzialmente dannosi, come lo sono ad esempio i pericolosi attacchi DDoS e altre attività malevole.
Una componente importante per la sicurezza dei sistemi di un acquario è rappresentata dall’implementazione di protocolli di sicurezza rigorosi come l’autenticazione multifattoriale (MFA), che richiede più livelli di verifica dell’identità per accedere e garantisce l’accesso controllato e sicuro ai sistemi critici degli acquari. Bisogna sempre tenere a mente che anche gli accessi vanno limitati e autorizzati solo al personale che ne ha realmente motivo, escludendo tutti gli altri e limitando parecchio l’utilizzo di login non sempre necessarie. Un’altra strategia è la segmentazione della rete che, grazie ai nodi di trasmissione delle informazioni, blocca e limita la diffusione di minacce all’interno della rete. Per implementare efficacemente queste strategie di sicurezza, è cruciale disporre di soluzioni di connettività affidabili e sicure e proprio per questo Moxa Distry Shop si presenta come il partner ideale, offrendo una vasta gamma di prodotti avanzati nel campo della connettività industriale edge e delle infrastrutture di rete, garantendo una trasmissione sicura, protetta e ininterrotta dei dati, assicurando l’integrità delle operazioni digitali negli acquari. Investire nella sicurezza informatica non è solo una necessità tecnica, ma una responsabilità verso le specie marine e verso il pubblico che visita questi straordinari ambienti.