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realtà virtuale e autismo

Realtà virtuale per facilitare l’integrazione scolastica dei bambini con disturbo dello spettro autistico

La scuola oggi affronta tantissimi problemi soprattutto per via delle riforme che la vedono protagonista. Ma oggi “la cultura” non è solo messa a dura prova dalla politica, ma da ben altre complessità che ne minano profondamente la natura democratica del sapere: l’inclusione. Si parla di classi inclusive nei confronti di bambini con bisogni speciali, proprio come possono esserlo quelli che necessitano di un supporto specifico e dedicato a causa del disturbo da spettro autistico. L’integrazione scolastica di questi individui risulta molto complessa, soprattutto per l’inadeguatezza delle strutture, poco o per niente fruibili e poco a misura di disturbi del neurosviluppo. Questa condizione riguarda per lo più quel gruppo di complessi che meno di altri hanno rinnovato plessi e strumenti educativi, restando più che altro dentro gli schemi indubbiamente più classici di didattica e strumenti al riguardo. E sì, la scuola dovrebbe rinnovarsi, possibilmente “svecchiando” alcuni sistemi e offrendo modalità alternative per la didattica avanzata come confine di una educazione maggiormente inclusiva. Una opportunità in tal senso arriva dalle tecnologie più evoluti, nello specifico parliamo della realtà virtuale (VR), una soluzione assolutamente rivoluzionaria e innovativa per affrontare le difficoltà dei bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) offrendo loro strumenti che possono facilitare l’integrazione scolastica e soprattutto migliorando la qualità dell’apprendimento didattico.

Comprendere l’autismo come primo passo verso l’inclusività

Il disturbo dello spettro autistico (ASD) rientra tra i tantissimi svariati funzionamenti cognitivi e adattivi che hanno una stessa matrice di fondo: i disturbi del neurosviluppo. Sotto questo cappello troviamo le disprassie, le dislalie e le dislessie, i disturbi del linguaggio, i disturbi attentivi e dunque anche lo spettro autistico. Una condizione neurologica complessa che si manifesta (come tutti i disturbi di questa famiglia) con modalità di funzionamento cognitivi e adattivi specifici e “alternativi” rispetto ad una modalità di funzionamenti considerati normotipici.
Lo spettro autistico è caratterizzato da una molteplicità di sfumature, così tante da non permettere di classificarle in maniera netta, ma di sperimentare elementi che in realtà tendono a sfumare i propri confini, rendendoli in parte sovrapponibili con altre comorbilità e, in altri casi, assolutamente eterogenei, marcati e più evidenti. Per questo negli anni si è preferito definirlo “spettro”, dove ricadono tanto l’autismo, quanto anche la sindrome di Asperger e il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato. Queste condizioni condividono caratteristiche comuni ma variano notevolmente in termini di gravità e manifestazione. In ogni caso esiste un trait d’union tra tutte le sfaccettature dell’autismo, in risposta alle difficoltà significative mostrate in tre aree principali: la comunicazione, l’interazione sociale e i comportamenti ripetitivi e ristretti.
Probabilmente quella della difficoltà di comunicazione rappresenta uno degli aspetti più rilevanti. I deficit linguistici variano dalla completa assenza di linguaggio verbale a ritardi nello sviluppo del linguaggio, fino a difficoltà nell’uso e nella comprensione del linguaggio figurato e astratto. I bambini con ASD possono avere difficoltà a iniziare e mantenere conversazioni, spesso presentano un linguaggio stereotipato o ecolalia, ripetendo parole o frasi sentite da altri. Inoltre, possono avere difficoltà a modulare il tono della voce, la prosodia e a interpretare segnali non verbali come gesti, espressioni facciali e contatto visivo, che sono cruciali per una comunicazione efficace.
Sono condizionate dal disturbo dello spettro anche le interazioni sociali e dunque le relazioni. I soggetti autistici possono apparire distanti o indifferenti agli altri, avere difficoltà a formare amicizie e a partecipare a giochi di gruppo. Purtroppo le dinamiche relazionali sono immature per via dell’incapacità di tali soggetti a decodificare correttamente le emozioni altrui ed esprimere adeguatamente le proprie. Per questo si crea uno stato di frustrazione e sconforto nel bambino autistico che lo porta a cercare isolamento e distacco dagli altri. Questo nel contesto scolastico e lavorativo.
I comportamenti ripetitivi e interessi ristretti e circoscritti sono un’altra caratteristica fondamentale dell’ASD e possono manifestarsi in vari modi, tra cui movimenti stereotipati e attenzione solo per alcuni argomenti particolari. La resistenza al cambiamento e la difficoltà a tollerare la frustrazione possono portare a crisi comportamentali in risposta a situazioni percepite come stressanti o imprevedibili.
La diagnosi e l’intervento precoce risultano essenziali per migliorare le competenze comunicative, sociali e adattive dei bambini affetti da spettro autistico, facilitando la loro inclusione scolastica e sociale, e offrendo nuove opportunità per il benessere dell’intero gruppo.

Criticità educative per i bambini con autismo

I bambini con disturbo dello spettro autistico ASD affrontano numerose criticità educative che compromettono notevolmente il rendimento in termini di apprendimento e l’esperienza formativa in generale. Uno dei problemi principali è rappresentato dalla capacità di apprendimento che si manifesta come problemi di concentrazione e attenzione su compiti specifici, legati sia a una sensibilità periferica sia ad un deficit attentivo intrinseco. L’attenzione può anche essere interrotta da un rumore di fondo, da attività o stimoli multipli contemporanei, come può accadere per alcune attività scolastiche. L’apprendimento viene ulteriormente inibito dalla comprensione delle indicazioni in quanto molti bambini con autismo hanno difficoltà a comprendere e seguire istruzioni verbali, specialmente se queste sono complesse o fornite in rapida successione. La necessità di istruzioni chiare, concise e ripetute è fondamentale per garantire che questi studenti possano partecipare efficacemente alle attività scolastiche. Per questo risulta efficace l’utilizzo di supporti visivi come schede, diagrammi, immagini e foto. L’incapacità di mettersi nei panni degli altri, o di interpretare le emozioni, come abbiamo anticipato, rappresenta una ulteriore criticità a cui gli insegnanti devono fare fronte, contribuendo a creare un ambiente inclusivo e quanto più paritario possibile. Parlando del corpo docente è essenziale attingere a risorse competenti, tecnici e assistenti, in grado di comprendere pienamente i bisogni speciali dei bambini con spettro e sviluppare adeguate strategie per promuovere la crescita personale e didattica dei piccoli autistici.
Spesso però la scuola deve confrontarsi con carenze monetarie inaudite, con personale poco qualificato o assente e l’inadeguatezza di quelle tecnologie che potrebbero migliorare l’esperienza educativa.
Un’altra problematica legata alla struttura e organizzazione scolastica è legata all’ambiente dell’edificio scolastico quasi mai progettato nel rispetto dei bambini con ASD e per le loro esigenze sensoriali e comportamentali. Scuole rumorose o sovraffollate possono essere un ambiente di apprendimento inadeguato e aumentare i livelli di ansia e stress dei bambini, influenzando negativamente il loro rendimento scolastico. 

Strategie immersive offerte dalla realtà aumentata come supporto alla didattica

La realtà virtuale (VR), rappresentando una tecnologia avanzata in grado di riprodurre ambienti tridimensionali generati al computer, immersivi e controllabili, consente ai bambini con disturbo dello spettro autistico di sperimentare situazioni sociali e di apprendimento in un contesto sicuro e prevedibile. Un impiego delle tecnologie VR consente di simulare scenari quotidiani, permettendo un vero e proprio training per migliorare le abilità sociali e comunicative, riducendo fattori stressanti. Grazie a esercizi svolti con la realtà aumentata i bambini possono ricevere un feedback immediato e positivo, che rinforza i comportamenti appropriati e favorisce l’autostima.
Inoltre, la VR può essere utilizzata per insegnare abilità specifiche attraverso giochi educativi e attività interattive, che possono rendere l’apprendimento più coinvolgente e altamente piacevole.
Un monitoraggio costante, tradotto in una vera e propria banca dati, permette di valutare anche i progressi nel tempo fornendo per altro informazioni preziose che docenti e tecnici specializzati possono utilizzare per meglio seguire i bambini con questo bisogno speciale. La realtà virtuale trova impiego anche nella possibilità di ricreare contesti didattici e ricreativi dove vige l’inclusione incoraggiando la collaborazione di tutta la classe. Programmi di VR utilizzano giochi educativi, progettati per migliorare specifiche abilità cognitive e sociali e riprodurre situazioni reali, come la mensa, la classe, la palestra o il parco giochi, permettendo ai bambini con disturbi autistici di apprendere schemi sociali e dinamiche relazionali che comporterebbero un eccessivo dispendio emozionale e sensoriale, se realizzate “dal vivo”. In questo caso il bambino potrà fare esperienza di determinate situazioni senza doverle vivere necessariamente in prima persona, ma risultando comunque fonti di un apprendimento coinvolgente e motivante.

Soluzioni di connettività per una tecnologia educativa avanzata

Le applicazioni di realtà virtuale richiedono però una trasmissione continua e senza interruzioni di grandi volumi di dati, e per realizzare appieno il suo potenziale come supporto all’integrazione scolastica dei bambini con disturbo dello spettro autistico, è essenziale disporre di una connettività robusta e affidabile. In tal senso avere un partner affidabile come Moxa Distry Shop è la soluzione ideale, grazie ai suoi prodotti all’avanguardia nel campo della connettività industriale edge e delle infrastrutture di rete, in grado di garantire ai sistemi educativi di operare in modo efficiente e sicuro. Ma non solo questo, in quanto le soluzioni marchio MOXA,  permettono una gestione ottimale dei dati in tempo reale, essenziale per l’implementazione efficace di tecnologie come la realtà virtuale nelle scuole e per proteggere le informazioni sensibili degli studenti e assicurare che l’ambiente educativo digitale sia sempre operativo.
Investire in una solida infrastruttura di rete non solo migliora l’efficienza e la sicurezza delle applicazioni di realtà virtuale, ma assicura anche che gli studenti con ASD possano beneficiare di esperienze di apprendimento all’avanguardia, favorendo una partecipazione attiva e inclusiva.