Sempre più banche chiudono le loro sedi fisiche a favore di filiali virtuali. Tale scelta indubbiamente velocizza la parte operativa relativa al disbrigo di pratiche burocratiche, ottimizzando tempi e trasferendo nelle relative versioni digitali quelle che in passato erano le tante “scartoffie cartacee”. Ma questa dislocazione “non reale” ha eliminato anche quell’aspetto insostituibile: il rapporto umano che tanto fa parte del nostro quotidiano bisogno di contatto reale. Nonostante queste modifiche realizzate dalla banca 4.0 sono ancora tante le sedi reali e infinite le attività che vengono svolte dagli istituti del credito e spesso sono causa di tanti ritardi, disguidi ed errori umani. Soprattutto in particolari condizioni e momenti di picchi lavorativi. Questi momenti critici nell’operatività di una banca incidono sul rapporto di fiducia con i correntisti, fino a creare distanze insormontabili che spingono ad abbandonare non solo la filiale ma persino quel determinato brand. La gestione dei picchi di carico diventa allora oggi più che mai una questione prioritaria, soprattutto se si vuole alleggerire il lavoro delle banche, mantenere l’efficienza dei servizi, la sicurezza dei dati e continuare ad intrattenere rapporti con correntisti fedeli.
Vediamo nel dettaglio quali sono le criticità cui devono far fronte le banche nei momenti di massima congestione operativa.
Criticità del front office nelle banche
Quello del front office, sebbene comporti il vantaggio di un contatto umano tra operatore e correntista allo sportello, di contro rappresenta un lavoro intrinsecamente legato alla complessità e alla dinamica delle operazioni quotidiane, dove la gestione dell’interazione diretta con i clienti richiede un’infrastruttura tecnologica e operativa robusta, capace di rispondere efficacemente alle esigenze in continua evoluzione.
Il contatto con la gente si traduce anche in un giudizio formato in pochi minuti e di cui risponde la banca in prima persona con la qualità dei servizi erogati e che devono essere rapidi ed efficienti, in linea con le aspettative del pubblico. Chi si affida ad una banca si attende servizi sempre più personalizzati e scalabili, transazioni in tempo reale, flussi di lavoro istantanei. Non sempre però il personale della banca è in grado di rispettare tale richiesta, specialmente quando la pressione è ulteriormente accentuata durante i picchi di lavoro, e quando l’affluenza dei clienti può aumentare in modo significativo, esponendo le banche a rischi operativi legati a ritardi nelle operazioni, sovraccarico dei sistemi e insoddisfazione dei clienti. Le criticità maggiori e le più comuni problematiche si verificano durante la gestione delle operazioni quotidiane, che coinvolge una vasta gamma di attività, dalla consulenza finanziaria alla gestione delle transazioni bancarie. In questo contesto, l’efficienza operativa è cruciale per mantenere la fluidità del servizio.
Ritardi e rallentamenti però in questi casi possono verificarsi all’ordine dell’ora, per la limitata capacità di elaborazione dei sistemi durante i periodi di alta domanda, o anche per la complessità delle operazioni richieste dai clienti e la necessità di garantire la conformità a normative sempre più stringenti come quelle in materia di privacy. Il front office deve infatti gestire un flusso costante di informazioni sensibili, il che richiede una sicurezza informatica di alto livello per proteggere i dati dei clienti e prevenire possibili violazioni, un aspetto che diventa ancora più delicato nei momenti di congestione del front office, compromettendo i sistemi ed esponendoli ad un maggior rischio di vulnerabilità.
Anche le transazioni in tempo reale sono un altro aspetto critico del front office, dove la capacità di processare rapidamente e in modo sicuro le operazioni finanziarie è fondamentale, ma le richieste aumentate esponenzialmente possono creare margini critici che mettono a dura prova il personale ei sistemi informatici, aumentando il rischio di errori o ritardi. Ma l’esperienza positiva di un front office si gioca anche nella capacità di fornire risposte rapide e accurate cosa non sempre fattibile con un aumento delle richieste di supporto che può superare la capacità di risposta del personale. Il risultato di questa criticità sono tempi di attesa prolungati, frustrazione dei correntisti e del personale bancario.
Criticità del back end in banca
Quello dello sportello è probabilmente il touch point con il pubblico più evidente ma non per questo il più impegnativo, perché il lavoro in banca è anche quello che riguarda il back-end, fatto da attività tanto complesse quanto pluristratificate multilivello, che coinvolgono la gestione di operazioni critiche fondamentali per il funzionamento dell’intero ecosistema finanziario. È qui che risiede il cuore operativo delle banche, un luogo in cui l’elaborazione delle transazioni, la gestione dei dati, la sicurezza informatica e la conformità normativa si intrecciano in un sistema che deve funzionare con precisione, affidabilità e resilienza.
Prendiamo ad esempio proprio l’elaborazione delle transazioni. In questa fase sono tantissimi i dati che vengono tirati in causa e una tale operazione richiede accuratezza, precisione e rapidità. Le transazioni non si esauriscono in un “semplice passaggio monetario”, ma ciascuna operazione va monitorata, verificata, registrata e riconciliata con altri sistemi interni ed esterni. In questa fase purtroppo sono alte le probabilità di commettere errori o creare rallentamenti, che potrebbero avere ripercussioni su scala globale.
Le banche, come abbiamo anticipato, gestiscono una infinità di informazioni sensibili che richiedono anche soluzioni avanzate per l’archiviazione, il recupero e la loro analisi sotto forma di dati.
Non sempre questi dati sono omogenei, ma possono provenire da fonti diverse, che includono non solo le informazioni sulle transazioni, ma anche anagrafiche, informazioni finanziarie e registri delle operazioni regolamentari.
Chiaramente qui non si tratta di archiviare e conservare il dato, ma anche di poterlo recuperare in tempo reale, senza troppe attese e in modalità sicura.
Il tema della sicurezza informatica rappresenta una delle maggiori preoccupazioni nel back-end delle banche, dato che le minacce alla sicurezza dei dati e dei sistemi sono in costante aumento, sia in termini di volume che di sofisticazione: dai vari tentativi di accesso non autorizzato a reti e database, fino a complesse e seriali operazioni di hacking mirate a rubare informazioni sensibili o a interrompere i servizi bancari.
La conformità alla normativa finanziaria e alla privacy per altro si fa sempre più necessaria e le banche non possono farsi trovare impreparate. Questo è un altro ambito di criticità verso cui le banche devono rispondere adeguando i propri sistemi operativi e che può determinare fratture e dissonanze tra brand bancario e correntisti.
La gestione della conformità richiede quindi sistemi che possano monitorare e documentare tutte le operazioni, garantendo che ogni transazione, ogni flusso di dati e ogni accesso ai sistemi sia tracciato e verificabile. Questo include la capacità di rispondere rapidamente a richieste di audit e di implementare modifiche ai processi in risposta a nuovi requisiti normativi.
Alla luce di queste criticità fino a qui discusse, le banche possono trovare nel cloud computing una soluzione strategica, in grado di offrire alle banche la possibilità di scalare rapidamente le proprie risorse IT in modo flessibile e on-demand, consentendo anche una potenza di calcolo e a una capacità di archiviazione praticamente illimitate, senza la necessità di investimenti significativi in infrastrutture fisiche.
Questa tecnologia consente infatti di adattare le risorse disponibili alle esigenze del momento, garantendo che i sistemi siano sempre pronti a gestire aumenti improvvisi del traffico o della richiesta di elaborazione quantitativi importanti di dati. Vediamo esattamente quali possono essere i vantaggi per un istituto di credito che adotta questa soluzione avanzata.
Cos’è il cloud computing?
Si tratta di un potente strumento IT, capace di ridefinire profondamente il modo in cui le organizzazioni gestiscono, elaborano e archiviano i dati. Nello specifico con questo termine si fa riferimento all’erogazione di servizi informatici di calcolo, inclusi server, storage, database, reti, software, strumenti di analisi e intelligenza artificiale, che sfruttano Internet.
Con la terminologia cloud si fa riferimento ai dati, che si presentano come “sparsi” e distribuiti in diversi Data Center, per l’appunto all’interno di “una nuvola virtuale”.
La caratteristica distintiva, e che rende il cloud computing preferibile, è la sua capacità di fornire accesso praticamente on-demand e nei confronti di un vasto pool di risorse informatiche condivise, rapidamente allocate e rilasciate con un minimo sforzo di gestione.
Questo modello di servizio è caratterizzato da una scalabilità quasi infinita, che consente alle banche, o anche ad altre aziende, di adattare le risorse IT in base alle esigenze operative, ottimizzando così i costi e migliorando l’efficienza.
Inoltre i data center che permettono flessibilità senza pari nei modelli di distribuzione, accolgono i dati con un elevato livello di sicurezza, affidabilità e performance, in quanto fanno uso di tecnologie avanzate di virtualizzazione e automazione per distribuire le risorse, dislocandole da contesti fisici reali.
Come il cloud computing può aiutare le banche
Questa tecnologia permette alle istituzioni bancarie di gestire con efficienza i picchi di lavoro e di ottimizzare l’efficienza operativa complessiva, sfruttando le caratteristiche del “cloud” e riducendo i costi operativi con l’incremento della sicurezza e dell’abbattimento dei tempi di risposta, indubbiamente rapidissimi ed efficienti.
In questo modo è più semplice (e sicura) la gestione dei picchi di lavoro, soprattutto durante le scadenze fiscali, i lanci di nuovi prodotti finanziari o eventi economici imprevisti. Grazie al cloud, le banche possono accedere a una potenza di calcolo e a capacità di storage virtualmente illimitate, attivando nuove risorse in pochi minuti, eliminandole quando non più necessarie. Questo si traduce in tempi di risposta infinitamente rapidi, puntuali e precisi e in una continuità operativa mai riscontrata prima.
Ma un vantaggio risiede anche nella riduzione dei costi operativi, che si ottiene attraverso un modello di pricing basato sul consumo effettivo delle risorse e che permette di trasformare i costi fissi in costi variabili, migliorando la gestione finanziaria e permettendo un reinvestimento delle risorse in attività a maggiore valore aggiunto, come l’innovazione di prodotto o il miglioramento dell’esperienza del cliente.
Moxa Distry Shop il partner tecnologico ideale
L’integrazione di un cloud computing all’interno dei sistemi bancari necessita della collaborazione con un partner tecnologico di comprovata esperienza e per questo noi di Moxa Distry Shop, offriamo tutto il nostro supporto e le migliori soluzioni di connettività industriale e infrastrutture di rete, essenziali per le banche che desiderano adottare questo strumento IT in modo sicuro ed efficiente. Le nostre soluzioni vantano il marchio Moxa e sono progettate per garantire una connettività robusta e affidabile, fondamentale per mantenere la continuità delle operazioni bancarie e per costruire e mantenere un’infrastruttura cloud sicura e performante, in grado di garantire prestazione, sicurezza, affidabilità e risposte immediate ad un mercato in rapida trasformazione.
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