Chi lavora, ad esempio, in un’azienda del settore tecnologico, conosce bene come e quanto possa essere importante la formazione del personale, così da educare il team di sviluppatori alla “connessione culturale” dell’azienda La mancanza di coinvolgimento, o di informazione e interazione culturale all’interno di una unità operativa, non comporta sono un calo di produzione. Spesso infatti si tende a sottovalutare l’importanza di questi aspetti, puntando quasi esclusivamente sull’effort delle risorse umane. Ma le persone, se mal o poco introitate nelle dinamiche aziendali (cosa che non riguarda solo la conoscenza tecnica della propria mansione) sono soggette ad un clima di lavoro non soddisfacente, elevatissimo turnover e, in estrema sintesi, peggioramento di tutte le performance aziendali.
Utili sono a tal riguardo occasioni di contatto tra le persone e tra i reparti attraverso momenti ludici ma anche formativi, come i team building aziendali e l’onboarding dei nuovi dipendenti che oggi, grazie alle tecnologie 4.0, hanno acquisito una dimensione completamente nuova, trasformando criticità comuni in opportunità dinamiche per le aziende di tutti i settori. Vediamo come.
L’impatto psicologico del nuovo lavoro sul personale
“Il primo giorno di lavoro non si scorda mai”, potremmo estendere e adattare questo detto traslando dal mondo dei sentimenti a quello del lavoro. E sono in tanti i lavoratori che indubbiamente lo ricorderanno per sempre. I primi giorni di lavoro possono essere fortemente stressanti, sia perché non sempre si hanno gli strumenti adeguati o le competenze e le informazioni per intraprendere il nuovo ruolo, ma anche per le nuove dinamiche relazionali che stanno alla base. Il novizio viene inserito in un contesto dove le relazioni umane sono possibilmente già radicate negli anni. Un nuovo inserimento porta con sé dunque una serie di fasi che esulano la semplice formazione del ruolo, l’apprendimento potremmo dire.
Ma bisogna tenere a mente che un ambiente di lavoro è fatto da persone per le persone e la modalità attraverso cui si instaurano sin da principio i contatti e si cura la formazione diventa un prezioso bagaglio a lungo termine sulla qualità di adesione alla cultura aziendale, ai valori dell’azienda, al successo organizzativo e produttivo a lungo termine.
Sessioni aziendali di mindfulness e gestione dello stress, accanto a workshop formativi, che includono tutto il personale, possono rivelarsi allora fondamentali per promuovere l’integrazione sociale e la costruzione di relazioni interne, trasformando l’ansia in fiducia e stimolando il benessere mentale degli attuali e nuovi lavoratori, allineando i valori e gli obiettivi personali con quelli aziendali.
Cosa è l’onboarding e perché è cruciale nelle industrie moderne
Concettualmente vicino ad un linguaggio mutuato dalle compagnie aeree, questo “salire a bordo”, letteralmente on-boarding, è il processo mediante il quale i nuovi dipendenti vengono non solo introdotti, ma veramente integrati nelle operazioni e nella cultura di un’azienda.
Se provate a chiudere gli occhi e a ricordare il vostro primo giorno di lavoro, sicuramente molti di voi assoceranno ad una data anche uno stato d’animo. Entrare nell’organico di una azienda non è cosa da poco, e non si tratta di un “semplice orientamento professionale” o a un giorno di benvenuto; semmai è un processo ben più delicato e che inizia nella mente del candidato che risponde ad un annuncio di lavoro, proiettando in quello speranze e aspettative. Proprio per questo l’inizio di una nuova relazione professionale è decisiva su come la stessa potrà evolversi nel tempo. Uno dei problemi maggiori a cui devono far fronte oggi le aziende è l’elevata insoddisfazione del personale. Un collaboratore che non si sente valorizzato o apprezzato, che si sente “tradito” nelle sue aspettative iniziali, o che semplicemente è male o poco integrato nelle dinamiche interne, tenderà con il tempo a percepire uno scarso interesse verso l’azienda stessa che si trasformerà ben presto bassa fiducia e scarsa lealtà.
Perché le aziende si dicano solide è importante che si parta dalle fondamenta, dal senso di inclusione cioè percepito da parte di tutto il personale. Inclusività e integrazione non sono semplicemente valori etici desiderabili, ma cause di successo o fallimento di una qualsiasi organizzazione.
E capiamo bene allora come questo processo comprenda e pervada tutto: dall’apprendimento delle politiche aziendali e delle procedure operative, alle dinamiche sociali del posto di lavoro, fino all’addestramento specifico del ruolo che il nuovo arrivato assumerà.
È qui che si inserisce l’onboarding, potendo dare risposte a lungo termine sulla produttività e sull’impegno dei dipendenti, con programmi di inserimento strutturati e ben plasmati per trasformare un nuovo impiegato da un novizio ansioso in un collaboratore informato e motivato e con un elevato senso di lealtà e appartenenza all’azienda. Non si tratta tuttavia di una semplice retention, ma di un programma di investimento che si estende a tutti i livelli aziendali, a partire dai vertici che devono adoperarsi per adeguare le aziende a soluzioni tecnologiche avanzate, come la realtà aumentata e la realtà virtuale, i programmi di analisi predittiva e le piattaforme di AI per personalizzare, rendere più coinvolgenti e personalizzati i percorsi di accoglienza e formazione dei dipendenti.
La formazione costante e continuativa, relativa ai processi e alla direzione aziendale, è sicuramente la base su cui costruire l’apprendimento dei novizi, ma non la sola variabile. A questa fase di onboarding, focalizzata più sulle competenze performanti di uno specifico ruolo professionale, va abbinata una comunicazione chiara e rispettosa dei valori aziendali e della mission, così che questi possano allinearsi alla visione personale e ai valori della singola persona. Solo così sarà realmente possibile realizzare una maggiore coesione interna e una cultura aziendale positiva, inclusiva di ogni specificità e unicità, e che utilizzi persino la diversità come forza motrice per la creatività e non come bias al dialogo e alla crescita reciproca.
Completano le sessioni di onboarding anche follow-up e revisioni regolari del progresso e del benessere fisico e psicologico dei dipendenti, così da intervenire tempestivamente e mantenere elevato il clima positivo dell’azienda.
Applicazioni e benefici della tecnologia 4.0 nell’onboarding aziendale
I programmi di onboarding vanno concepiti in modalità strategica, utilizzando e sfruttando soprattutto l’avvento della moderna tecnologia come l’intelligenza artificiale ad esempio, o l’analisi predittiva, così da agevolare una migliore fruizione dei contenuti e una massima personalizzazione dell’esperienza di apprendimento, adattando la formazione anche a stili e velocità diversi che caratterizzano il singolo lavoratore. Non parliamo solo di vezzo tecnologico, ma di una modalità più inclusiva di formazione, che riesca ad assicurare al collaboratore oltre alle risorse adeguate richieste dal nuovo ruolo, un forte engagement nei confronti dell’azienda e dell’ambiente lavorativo.
L’utilizzo di dispositivi di IoT (Internet of Things) potrebbe ad esempio creare ambienti di lavoro interattivi utili a instradare e indirizzare i neoassunti nelle attività iniziali, così da contribuire a sollevare l’impatto emotivo e informativo e coadiuvare nello svolgimento dei compiti richiesti.
Il neoassunto potrebbe inoltre sfruttare dispositivi e soluzioni di realtà aumentata e virtuale per l’autoformazione, potendo sperimentare in maniera teorica (e virtuale per l’appunto) situazioni in cui poi potrebbe realmente trovarsi per via del ruolo. In questo caso le tecnologie 4.0 sarebbero un acceleratore formativo da includere in un processo di onboarding aziendale.
Anche l’azienda, dal proprio canto, potrebbe utilizzare strumenti di AI per procedere allo screening dei CV e ad una loro scrematura rapida, così da ottimizzare i tempi e rintracciare realmente i migliori candidati e talenti, per procedere poi ad un colloquio conoscitivo reale… o, perché no, anche virtuale!
Una componente fondamentale per il successo di queste tecnologie nell’onboarding è una robusta infrastruttura di connettività industriale edge e infrastrutture di rete avanzate. Piattaforme come quelle offerte da Moxa Distry Shop garantiscono che i dati raccolti dai dispositivi IoT siano trasmessi in modo sicuro e affidabile all’interno della rete aziendale. L’importanza di tali sistemi non può essere sottovalutata, poiché forniscono la base per un trasferimento dati sicuro che è essenziale per il mantenimento della privacy e della sicurezza delle informazioni sensibili dei dipendenti.
Moxa Distry Shop, con la sua esperienza decennale e una vasta gamma di prodotti affidabili e sicuri a marchio MOXA, è il partner ideale per le aziende che cercano di implementare soluzioni di tecnologia 4.0 nell’onboarding e non certamente solo per rispondere ad esigenze di produzione e fatturato, ma soprattutto per offrire ai lavoratori un ambiente inclusivo, valorizzante e perfettamente corrispondente alle aspettative dei nuovi assunti.