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automazione della viabilità

Ridurre incidenti e congestioni estive con l’automazione della viabilità

L’estate porta con sé non soltanto l’idea della tanto agognata pausa dalla routine della quotidianità, ma anche scenari di mobilità profondamente critici con un traffico turistico intenso, spostamenti massivi verso le mete balneari, autostrade congestionate, e, di conseguenza, incidenti più frequenti dovuti a stanchezza, eccessivo calore e distrazione al volante. Ma come potrebbe l’automazione della viabilità rappresentare una leva sistemica per ridurre criticità e garantire sicurezza?
Il primo fronte su cui si gioca questa trasformazione vantaggiosa è quello dell’analisi predittiva del traffico, una strategia basata sull’uso di reti sensoriali distribuite, edge computing e intelligenza artificiale, capace di anticipare e mitigare fenomeni di congestione o pericolo prima ancora che si verifichino.

Tradizionalmente la gestione del traffico estivo si basa esclusivamente su dati storici e interventi reattivi con la raccolta dei flussi tramite telecamere e sensori stradali. Fatta una ricerca di questa natura, si procede ad intervenire, e solo in caso di criticità. Sulla strada, però, anche pochi minuti di ritardo nell’intervento possono generare chilometri di coda. Proprio per questo la velocità e l’accuratezza dell’analisi diventano essenziali e possibili grazie all’automazione. Attraverso una rete di dispositivi IoT e edge gateway industriali, è oggi possibile acquisire, elaborare e interpretare in tempo reale dati provenienti da sensori di velocità, flusso veicolare, temperatura, umidità dell’asfalto, eventi atmosferici e persino fonti social geolocalizzate.

Questa mole di dati viene gestita direttamente sul bordo della rete edge da dispositivi rugged in grado di operare in condizioni ambientali critiche, come quelle delle barriere autostradali, delle gallerie o dei viadotti esposti al sole estivo. Ma non basta acquisire dati. Il valore nasce quando questi dati vengono contestualizzati, confrontati con modelli predittivi, e trasformati in informazioni operative. L’infrastruttura deve quindi essere in grado di supportare algoritmi di machine learning, che analizzano pattern ricorrenti per anticipare picchi di traffico, aree di rallentamento, possibilità di collisioni multiple o comportamenti anomali dei veicoli.
Un esempio? Un sistema può rilevare una progressiva riduzione della velocità media su un tratto autostradale in prossimità di uno svincolo turistico, durante un’ora critica del weekend, e innescare in automatico azioni correttive come messaggi variabili sui pannelli VMS; suggerimenti per una deviazione intelligente su strade secondarie; o possibilmente veicolare informazioni predittive agli automobilisti tramite app o navigatori integrati.

La rete stradale si trasforma così in un organismo adattivo, capace di autoregolarsi e prevenire congestioni con un anticipo di 10, 15, anche 30 minuti rispetto all’evento critico.

Infrastrutture resilienti e sicurezza intelligente per la viabilità moderna

Naturalmente, la latenza della rete gioca un ruolo cruciale. Perché l’automazione funzioni, serve un’infrastruttura di comunicazione affidabile, ridondata e sicura, in grado di supportare la trasmissione dati tra centinaia di sensori, gateway, pannelli, semafori intelligenti e centrali operative. In questo ambito, le soluzioni di switching Ethernet industriali rappresentano uno standard elevato per prestazioni, sicurezza e scalabilità. Questi switch supportano funzionalità avanzate di QoS, VLAN, port-based security, protezione contro loop di rete e configurazioni in topologia ad anello con recovery time sotto i 20 ms.

Il passo successivo riguarda la visualizzazione e l’integrazione delle informazioni con i dati raccolti che non sono solo utilizzati per generare risposte automatiche sul campo, ma alimentano anche sistemi SCADA o dashboard centrali, permettendo agli operatori della mobilità (Polizia Stradale, ANAS, concessionari autostradali, gestori ITS) di avere una visione globale e predittiva dell’intera rete. In estate, questa visione strategica diventa decisiva per gestire eventi ad alta densità come i “bollini neri”, gli esodi di fine settimana o gli eventi straordinari (concerti, manifestazioni, emergenze climatiche).

La potenza dell’analisi predittiva si esprime anche nella capacità di anticipare incidenti e verso questa direzione si muove l’intelligenza artificiale, in grado di rilevare comportamenti anomali da parte di un veicolo (es. brusca frenata, cambio di corsia improvviso, rallentamento isolato), ed elaborare il rischio di impatto, attivando misure di emergenza. In questo caso è possibile allertare i soccorsi come anche coordinare in tempo reale i sistemi semaforici delle aree urbane adiacenti.

Tuttavia, l’intera architettura deve essere progettata per essere resiliente e sicura ed è proprio durante l’estate che aumentano i tentativi di intrusione informatica nei sistemi infrastrutturali, per via della minore presenza di personale IT.
Per questo, ogni nodo della rete, dal gateway installato sul guardrail all’edge server nella cabina autostradale, deve integrare funzionalità di cyber security embedded con procedure di autenticazione forte, firewall, firmware aggiornabili, crittografia end-to-end, fondamentali per garantire un’infrastruttura ITS a prova di attacco.

Semafori adattivi, VMS e deviazioni automatiche

Uno dei principali punti di congestione e rischio nelle reti stradali, soprattutto in estate, riguarda il modo in cui i flussi veicolari vengono regolati nel tempo e nello spazio. Nei periodi di alto afflusso turistico, la gestione statica della segnaletica (semafori temporizzati, messaggi generici, deviazioni fisse) risulta non solo inefficace ma talvolta dannosa, contribuendo a rallentamenti, tamponamenti e disorganizzazione diffusa. Semafori adattivi, pannelli a messaggio variabile (VMS), deviazioni dinamiche e infrastrutture di risposta immediata rappresentano una rivoluzione sistemica applicata alla viabilità.
Prendiamo, ad esempio, il semaforo intelligente, o semaforo adattivo. A differenza del sistema tradizionale, basato su cicli temporizzati fissi, il semaforo intelligente modula in tempo reale i tempi di verde, rosso e giallo in base all’effettivo carico di traffico rilevato da una rete di sensori. Questi possono essere radar, LIDAR, telecamere con AI integrata o sensori a induzione sotto l’asfalto. Il dato grezzo come il numero di veicoli in coda, o la direzione presa prevalentemente, come anche la velocità media, sono tutte informazioni che vengono processate localmente tramite edge controller installati nei pressi dell’incrocio.
I gateway IoT industriali sono in grado di gestire queste elaborazioni in tempo reale, anche in ambienti ostili soggetti a umidità, alte temperature e vibrazioni.

Il vantaggio immediato di un sistema semaforico adattivo? Sicuramente risiede nella riduzione dell’attesa media per ogni veicolo e nella distribuzione più equa del carico veicolare tra le varie direzioni.
Ma i benefici vanno ben oltre: minori emissioni di CO₂ dovute a frenate e ripartenze continue, riduzione dell’ansia alla guida, aumento della sicurezza negli incroci e, soprattutto, capacità di adattarsi a eventi anomali (un incidente, una deviazione, un picco inaspettato).
L’algoritmo può anche essere coordinato con dati meteo e calendari eventi per ottimizzare preventivamente i flussi nei giorni più “critici”.

Altrettanto fondamentale è il ruolo dei già citati VMS (Variable Message Signs), ovvero pannelli a messaggio variabile.
Questi strumenti costituiscono un canale diretto di comunicazione tra l’infrastruttura e l’utente e nei contesti automatizzati, non si tratta più di una “gestione umana”. L’operatore umano in centrale non c’è più, ma viene sostituito da un sistema di supervisione intelligente che elabora in autonomia i contenuti da trasmettere in base a una pluralità di input. Questo richiede una connessione continua e sicura tra campo e centro di controllo, e una latenza bassissima affinché il messaggio sia pertinente e tempestivo.

Per garantire questo tipo di comunicazione, è indispensabile una rete Ethernet industriale robusta e affidabile, con switch gestiti in grado di garantire priorità di pacchetto, ridondanza e protezione da attacchi esterni e permettere il monitoraggio proattivo dei dispositivi connessi, facilitando la diagnostica remota e la manutenzione predittiva.

L’automazione della segnaletica si spinge però anche oltre: la vera frontiera è quella della deviazione automatica intelligente. In caso di congestione su un asse viario principale, il sistema ITS (Intelligent Transport System) può calcolare nuovamente in tempo reale la distribuzione dei veicoli sull’intera rete urbana o extraurbana, suggerendo percorsi alternativi attraverso VMS, semafori sincronizzati e, nei contesti più evoluti, direttamente tramite integrazione con app di navigazione. Questo richiede che ogni nodo dell’infrastruttura viaria sia interconnesso, tracciato e governabile da remoto, aspetto reso possibile solo con una piattaforma unificata e scalabile di controllo.

Un aspetto poco noto ma decisivo riguarda il ruolo dei moduli I/O remoti, che permettono di interfacciare sensori e attuatori a logiche di controllo decentralizzate, garantendo una risposta in millisecondi anche in scenari realmente complessi, come quelli che possono generarsi in caso di ingressi multipli in una rotatoria o in una ZTL temporanea estiva.

Inoltre, la segnaletica automatizzata può essere integrata con sistemi di videosorveglianza e riconoscimento targhe (LPR) per attivare logiche selettive, ad esempio per distinguere veicoli autorizzati da quelli in infrazione, o per regolare l’accesso a una strada urbana solo ai mezzi pubblici o ai veicoli elettrici. Il vantaggio di questi sistemi è duplice: regolazione del traffico personalizzata e raccolta di dati statistici avanzati utili alla pianificazione urbana a medio-lungo termine.

La gestione intelligente della segnaletica non si limita alla viabilità urbana: è sempre più integrata in smart mobility plan metropolitani, piani regionali di gestione dei flussi turistici, logistica portuale e aeroportuale, e interconnessione multimodale tra autobus, treni, navi e car sharing. È quindi fondamentale che i sistemi siano scalabili, interoperabili e facilmente integrabili con i sistemi legacy delle PA e degli operatori privati.

Continuità operativa H24

Il vero banco di prova per ogni sistema di viabilità automatizzato non è la normalità, ma l’eccezione e, proprio durante i mesi estivi, l’eccezione diventa regola. Per quanto detto fino a qui, la continuità operativa di una rete ITS (Intelligent Transport System) non è solo una caratteristica desiderabile, ma una condizione essenziale per garantire sicurezza e tempestività d’intervento. Ed è proprio qui che l’automazione industriale mostra la sua forma più avanzata: una struttura resiliente, autonoma e proattiva, capace di gestire il traffico anche in assenza di presidio umano diretto.

Ma la gestione della mobilità in estate richiede molto più delle buone intenzioni: servono tecnologie robuste, affidabili e intelligenti, capaci di garantire continuità operativa anche nelle condizioni più estreme. 

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